Il Michelangelo n° 4 a.s. 2013/14 | Page 41

Le donne nel tempo Nella Divina Commedia Dante, nonostante cerchi di creare un'opera che racchiuda tutto lo scibile umano, quasi si scorda dell'esistenza dell'universo femminile in quanto troviamo nella sua opera davvero poche figure femminili, tralasciando le santissime Beatrice, Maria e Lucia, donne sì esemplari, ma utopiche. Ricordiamo solo tre figure di donne con un vissuto più vicino al reale, a ciò che è la quotidianità. Esse sono: Francesca nell'Inferno, Pia dei Tolomei nel Purgatorio e Piccarda Donati nel Paradiso. Un’ analisi anche superficiale delle storie di vita di queste tre donne ci propongono quella che è la situazione standardizzata della donna in quell'epoca: totalmente sottomessa all'uomo, senza alcuna via di fuga. Francesca, sposatasi, grazie ad un astuto inganno, con un uomo di brutto aspetto, e che lei non amava, tradisce il marito con il cognato, suo vero amore; tuttavia viene uccisa dal consorte e non trovó quiete neanche dopo la morte, essendo stata etichettata come lussuriosa. In questa storia notiamo come lo stesso Dio venga visto da Dante, o in generale dal mondo di quell’ epoca, in versione maschilista; Dio non perdona una povera donna che, tratta in inganno, sposa contro la sua volontà un uomo per cui non prova niente…!! Sembrerebbe che anche Dio creda che la donna sia un oggetto di scambio fra famiglie. Pia dei Tolomei, della quale i dati biografici sono poco chiari, sembra sia stata uccisa dal proprio marito perché moglie scomoda o per un nuovo amore. Ella forse è la meno particolarizzata delle tre donne: per niente viene indagata la sua storia o il suo io, sembra quasi che Dante la snobbi. Piccarda, anima del Paradiso, è stata in vita una monaca strappata dalla clausura poichè, per ragioni politiche, doveva sposarsi con un uomo. Ella forse è il più grande emblema dell'incapacità della donna in quell'epoca di poter scegliere ciò che è buono o giusto per se stessa: nonostante la sua sincera scelta nel prendere il velo, suo fratello Corso la rapisce e la dà in sposa ad un compagno dei guelfi neri ed in tutto ciò lei è impotente: sono gli uomini a decidere, come se lei fosse un oggetto. Questa particolarizzazione della donna come "giocattolo" nelle mano degli uomini, non si trova solo in Dante, ma in tutta la sua epoca. Vi è, infatti, quasi una trattatistica in questo periodo su come trattare le proprie donne: loro devono essere confinate in casa, segregate quasi, non devono avere alcun rapporto con il mondo esterno, neanche attraverso le finestre. Il mondo, oggi, purtroppo ci offre ancora spettacoli simili a questi, magari non nei paesi più moderni, ma in quelli arretrati sì. Tuttavia crediamo che si debba stare attenti a capire ciò che è l'uguaglianza fra i sessi e ciò che è puro fanatismo da parte di alcune femministe; spesso sembra che loro cerchino di sopraffare gli uomini più che cercare l'uguaglianza. Spesso si esagera, e ciò non fa altro che peggiorare quella che è la situazione attuale. Cerchiamo di capire cosa succede: spesso vengono fatte conferenze, da relatrici o relatori esaltati e fanatici, che illustrano come la donna sia sottomessa ancora oggi, come la società sia maschilista e tante altre belle cose. Tuttavia cerchiamo ora di entrare nei pensieri di una persona distorta o disperata, tanto da poter commettere un assassinio: se a questo soggetto viene esposta la donna come soggetto facilmente violentabile credete che forse tutto ciò aiuterà a dissuaderlo? Credete che fare conferenze su conferenze aiuti? Spesso si esagera, spesso è proprio così; esempio lampante è una critica femminista su Harry Potter, romanzo fantasy per adolescenti o bambini, scritto, incredibilmente sembrerebbe, da una donna. Ai posteri l'ardua sentenza!!!!! Marco Rudilosso IV A Liceo Scientifico PAGINA 41