Il Michelangelo n° 4 a.s. 2013/14 | Page 24

STORIA, MEDAGLIA AL VALORE E MACCHIA NEL CUORE Sin dai tempi p i ù antichi la storia ed il suo significato, la sua valenza, hanno generato non pochi dubbi e discussioni. C'è chi l'ha sempre definita come una maestra di vita, un bagliore nel buio della notte, la stella che guida i popoli e li porta nella giusta via. C'è chi l'ha condannata, dissacrata, chi l'ha volutamente sminuita e privata del suo grande onore d'essere insegnata. Dopo tutto la storia cos'è se non proprio l'incessante susseguirsi di dibattiti e proteste, di scontri, di sommosse che provocano guerre e poi pacificazioni? Cos'è la storia se non la medaglia al valore della quale spesso e volentieri ci vergogniamo, quasi divenisse una macchia nella purezza dei nostri abiti? Senza dubbio sono molti coloro che la ritengono essenziale, indispensabile per la vita umana; Cicerone dall'alto della sua sapienza e delle sue conoscenze l'ha reputata un punto fondamentale, una sacra maestra per l'esistenza, la testimone dei più importanti eventi avvenuti in ogni tempo e luogo, quasi alla stregua di un viaggiatore che, spostandosi di paese in paese, ha saputo cogliere e diffondere gli avvenimenti più salienti che hanno coinvolto l'uomo. Allo stesso modo e vicino al pensiero ciceroniano abbiamo Manzoni il quale riveste la storia di una velatura provvidenziale: la storia per lui diventa un grande schermo attraverso cui passano uomini di varie generazioni, silenziosamente e quasi senza lasciare traccia, ma questo solo in apparenza. Nella realtà quel loro silenzioso passare diventa per Manzoni più istruttivo di una qualunque scoperta di fatto. C'è poi la voce di chi, forse perchè contrariato dagli avvenimenti del suo tempo, si distacca da questo pensiero della storia, la vede come una storia di eventi e non di uomini veri. Tra i sostenitori di questa tesi vi è Montale il quale pensa