Il Michelangelo n° 4 a.s. 2013/14 | Page 18

La grande bellezza Questa è la storia di Leo un ragazzo fondamentalista argentino stanco dei soprusi e del giustizialismo , che scappa dal suo paese, dalla sua famiglia e dalla sua grande passione: i libri. Era considerato uno dei più grandi e promettenti scrittori argentini; nei suoi libri discuteva in prima persona tutti i dogmi della sua religione e, mediante delle storie vere, metteva a confronto i comportamenti dell’uomo con le “leggi” religiose. Un giorno decise di voltare pagina, cambiare aria. Il suo obiettivo era trovare “la grande bellezza”, un luogo dove poteva riscoprire cosa fosse veramente la vita. Trovò quello che cercava nella terra di bellezza per eccellenza, dove ancora non era arrivata la globalizzazione cioè l’Africa, dove poteva aiutare le genti povere, stare sempre in contatto con la natura che rappresentava per lui la più grande forma di ispirazione. Passò tre anni scrivendo libri, alfabetizzando i bambini e aiutando le famiglie disastrate che peregrinavano tra villaggi balordi. Ma improvvisamente un giorno la grande bellezza si tramutò in un incubo ad occhi aperti. A causa delle continue avvisaglie tra il governo e il popolo scoppiò una tremenda guerra civile. Uomini, donne, bambini cercarono di fuggire nei paesi dell’Unione Europea; Leo si sentiva come in domo Petri. Le avvisaglie si immillavano quotidianamente e l’antropofagia dei soldati sembrava proliferare sparo dopo sparo, uccisione dopo uccisione. Costretto, il giovane avventuriero scappa per l’ennesima volta; il viaggio fu a dir poco orribile; tutti disperati, tutti a confidare nella volontà del loro Dio, ma consapevoli che oltrecortina ci sarebbe stato qualcuno pronto ad accoglierli, a fargli conoscere la vera essenza della vita. Il calvario a mare aperto durò quattro lunghi ed angoscianti giorni fino a quando furono avvistati nelle coste spagnole, dove accadde l’inimmaginabile! Vennero maltrattati in modo pietoso e derisi con improntitudine. Poi furono radunati in una sorta di assemblea dove dei plutocrati spiegavano loro la situazione e dicevano in che modo potevano essere aiutati. Ma come può una nazione così ben globalizzata presentare ancora queste forme di razzie? Come è possibile che un uomo non venga accettato per quello che è e non per quello che sembra? Sono domande che assillavano come punti fissi la testa di Leo istante dopo istante. La storia di questo giovane ha un lieto fine. Dopo essere stato riconosciuto dall’Unione Europea gli venne forfetizzato un lavoro, ma cosa accadrà a tutti quegli uomini che saranno rimpatriati o continueranno a subire maltrattamenti senza che i loro diritti inviolabili verranno riconosciuti? Domande improcrastinabili ma che mai troveranno una soluzione. Questa è la storia di un giovane bibliomane, la storia di Leo, la mia avventurosa vita. Sin dall’inizio del mio viaggio cercavo la grande bellezza, sono riuscito a trovarla: ho capito che in realtà niente può possederla perché ad ogni cosa bella appartiene un attributo