Il Michelangelo n° 4 a.s. 2013/14 | Page 10

2014 oppure 1200? La situazione femminile Nel periodo medioevale vi era una concezione abbastanza pessimistica riguardo il "gentil sesso". Figlia di una società maschilista la donna si trovava a convivere con pregiudizi e comportamenti non di certo esaltanti, per cui ella, già dalla nascita era considerata come una "sfortuna". Accolta male, nutrita male e vestita peggio dei suoi fratelli; la sua vita era vista come votata a due sole attività: le cure casalinghe e la procreazione. L'educazione femminile era quasi totalmente trascurata e le ragazze vivevano quasi sempre segregate in casa. Giunte all'età giusta, se non erano inviate in convento, le ragazze venivano date in sposa ad un uomo prescelto dal loro genitore. Una volta sposate, uscivano dalla tutela paterna per passare a quella del coniuge e si spostavano a casa con il marito. Nella maggior parte dei casi si spostavano a casa dei suoceri, dove dovevano subire l'autorità della nuova famiglia e dove venivano sorvegliate in assenza del marito. Bisogna notare anche che, mentre l'adulterio delle donne, o i rapporti prematrimoniali, erano puniti o con un'ammenda o, frequentemente, con la morte per fuoco, le donne sposate dovevano spesso convive