Il Michelangelo n° 4 a.s. 2013/14 | Page 29

Generation War in Occidente e in qualsiasi momento del film. G Novecento, se non fosse che un ispettore Generation War vuole essere, infatti, una delle SS bussa alla serranda del locale, cruda testimonianza di una generazione attirato dal ritmo della vietatissima musica tradita dalla cieca fiducia nei padri e da eneration War (in tedesco: Unsere swing che allieta il convivio. questi mandata al massacro. Mütter, unsere Väter, letteralmente "Le I cinque non paiono troppo scossi. Si dan- È la storia vista con gli occhi del popolo nostre madri, i nostri padri") è u- no appuntamento per il natale successivo: tedesco, è il racconto della loro inesorabina miniserie TV tedesca in tre parti pro- la Russia capitolerà nel giro di sei mesi, dotta dalla ZDF. È andata in onda per la prima dell’arrivo del generale inverno, si prima volta in Germania e in Au- assicurano l’un l’altro. Persino l’ebreo Vicstria nel marzo 2013, mentre in Italia è tor si dice ottimista e spera che, una volta stata suddivisa in due parti, andate in tolto di mezzo Stalin, le campagne antiseonda per la prima volta su RAI 3 venerdì mite si placheranno. 7 e sabato 8 febbraio 2014. Trama Da questo momento in poi, le cinque vite testimoniano per cinque lunghi anni il lento scivolare verso la barbarie. Inutile dire che Costruito come una sorta di versione il fato e la guerra mischieranno i destini e tedesca di Band of Brole carte in tavola, mettendo a dura prova le thers, Generation War è in realtà molto convinzioni, i principi, e a volte l’identità di più. stessa dei vari personaggi sballottati al di La storia si estende per cinque anni, qua e al di là del fronte sovietico. partendo dal 1941 fino all'immediato le, lenta distruzione, di una morte che la generazione dei figli non ha avuto la possibilità di piangere, possibilità che ora viene restituita a quella dei nipoti. “Tutto il tour de force mozzafiato tra ospe- Critiche dali da campo, trincee, praterie, foreste, Secondo il giornale The Economist nes- macerie, ferrovie e villaggi sperduti trova Nel '41 a Berlino, nel retronegozio di un suna fiction in Germania ha mai causato la sua ragion d’essere nell’immagine del bar cinque amici tedeschi, dai 18 ai 21 tanto dibattito tra il pubblico. Malgrado al- sacrificio finale di Friedhelm, di una morte anni, pieni di speranza si salutano: sono cuni apprezzamenti piuttosto positivi, la che rende finalmente possibile un dialogo tutti ad un bivio della loro esistenza. Ci fiction ha ricevuto critiche molto severe tra generazioni distanti settant’anni. sono due fratelli, Wilhelm e Friedhelm, riguardo l'aspetto storico ed in particolare Non è infatti solo una morte eroica: oltre al che indossano la divisa della corazzata il ruolo della Germania nell'olocausto, sot- suo significato apparente e letterale, essa dei “levrieri” della Wehrmacht. Il primo, il tolineando che la miniserie ha occultato svela il suo senso allegorico: la spettacomaggiore, è un graduato intriso di valori questo aspetto. Un'altra critica è legata larizzazione della sconfitta davanti agli guerreschi, il Siegfrid della situazione. Il all'antisemitismo, nella fattispecie la mini- occhi delle nuove generazioni. secondo è un idealista tutt’altro che conserie avrebbe dipinto i partigiani polacchi La morte si trasforma così in significante, vinto della necessità della guerra. Sono come più antisemiti dei soldati tedeschi. segno di una muta presa di coscienza, in procinto di partire verso il fronte orientale. Anche l’infermiera Charlotte sta per Dal nostro punto di vista, la chiave di lettu- incomunicabile se non attraverso le deviaandare verso est: sarà impegnata negli ra sta proprio nel titolo originale della zioni e i ricongiungimenti della trama che dopo guerra. ospedali da campo che seguono a di- fiction “Le nostre madri, i nostri padri". Il stanza l’avanzata delle truppe del Fü- titolo, infatti, rievoca la domanda che assilhrer. E poi ci sono Greta, aspirante can- lò le generazioni successive al nazismo tante con il mito di Marlene Dietrich, e il (“Cosa facevano i miei genitori durante la traduce infine in messaggio rivolto allo spettatore: so quello che ho fatto, muoio da eroe, ma consapevole di non esserlo. Non lo faccio per particolare dedizione al il nazismo? Si resero complici Reich o per difendere la patria. Lo faccio dell’orrore?”), che produsse emozioni nei perché la necessità degli eventi mi ha Il festino d’addio si svolge in perfetta primi decenni e conflitti durissimi negli anni reso la persona che sono ora. Lo faccio tranquillità, potremmo trovarci dovunque Sessanta e Settanta; e proprio la trama, per dimostrare a voi la vacuità assoluta di suo fidanzato Victor, un giovane ebreo. che in apparenza sembrerebbe allontanar- tutto ciò.” si colpevolmente dalla fedeltà ai fatti, rappresenta invece l’elemento chiave che definisce tutto il valore sociale e storico del Giuseppe Lucchese V B ITIS Telecomunicazioni PAGINA 29