Generation War
in Occidente e in qualsiasi momento del film.
G
Novecento, se non fosse che un ispettore Generation War vuole essere, infatti, una
delle SS bussa alla serranda del locale, cruda testimonianza di una generazione
attirato dal ritmo della vietatissima musica tradita dalla cieca fiducia nei padri e da
eneration War (in tedesco: Unsere swing che allieta il convivio.
questi mandata al massacro.
Mütter, unsere Väter, letteralmente "Le I cinque non paiono troppo scossi. Si dan- È la storia vista con gli occhi del popolo
nostre madri, i nostri padri") è u- no appuntamento per il natale successivo: tedesco, è il racconto della loro inesorabina miniserie TV tedesca in tre parti pro- la Russia capitolerà nel giro di sei mesi,
dotta dalla ZDF. È andata in onda per la prima dell’arrivo del generale inverno, si
prima volta in Germania e in Au- assicurano l’un l’altro. Persino l’ebreo Vicstria nel marzo 2013, mentre in Italia è tor si dice ottimista e spera che, una volta
stata suddivisa in due parti, andate in tolto di mezzo Stalin, le campagne antiseonda per la prima volta su RAI 3 venerdì mite si placheranno.
7 e sabato 8 febbraio 2014.
Trama
Da questo momento in poi, le cinque vite
testimoniano per cinque lunghi anni il lento
scivolare verso la barbarie. Inutile dire che
Costruito come una sorta di versione
il fato e la guerra mischieranno i destini e
tedesca
di
Band
of
Brole carte in tavola, mettendo a dura prova le
thers, Generation War è in realtà molto
convinzioni, i principi, e a volte l’identità
di più.
stessa dei vari personaggi sballottati al di
La storia si estende per cinque anni, qua e al di là del fronte sovietico.
partendo dal 1941 fino all'immediato
le, lenta distruzione, di una morte che la
generazione dei figli non ha avuto la possibilità di piangere, possibilità che ora viene restituita a quella dei nipoti.
“Tutto il tour de force mozzafiato tra ospe-
Critiche
dali da campo, trincee, praterie, foreste,
Secondo il giornale The Economist nes- macerie, ferrovie e villaggi sperduti trova
Nel '41 a Berlino, nel retronegozio di un
suna fiction in Germania ha mai causato la sua ragion d’essere nell’immagine del
bar cinque amici tedeschi, dai 18 ai 21
tanto dibattito tra il pubblico. Malgrado al- sacrificio finale di Friedhelm, di una morte
anni, pieni di speranza si salutano: sono
cuni apprezzamenti piuttosto positivi, la che rende finalmente possibile un dialogo
tutti ad un bivio della loro esistenza. Ci
fiction ha ricevuto critiche molto severe tra generazioni distanti settant’anni.
sono due fratelli, Wilhelm e Friedhelm,
riguardo l'aspetto storico ed in particolare Non è infatti solo una morte eroica: oltre al
che indossano la divisa della corazzata
il ruolo della Germania nell'olocausto, sot- suo significato apparente e letterale, essa
dei “levrieri” della Wehrmacht. Il primo, il
tolineando che la miniserie ha occultato svela il suo senso allegorico: la spettacomaggiore, è un graduato intriso di valori
questo aspetto. Un'altra critica è legata larizzazione della sconfitta davanti agli
guerreschi, il Siegfrid della situazione. Il
all'antisemitismo, nella fattispecie la mini- occhi delle nuove generazioni.
secondo è un idealista tutt’altro che conserie avrebbe dipinto i partigiani polacchi La morte si trasforma così in significante,
vinto della necessità della guerra. Sono
come più antisemiti dei soldati tedeschi.
segno di una muta presa di coscienza,
in procinto di partire verso il fronte orientale. Anche l’infermiera Charlotte sta per Dal nostro punto di vista, la chiave di lettu- incomunicabile se non attraverso le deviaandare verso est: sarà impegnata negli ra sta proprio nel titolo originale della zioni e i ricongiungimenti della trama che
dopo guerra.
ospedali da campo che seguono a di- fiction “Le nostre madri, i nostri padri". Il
stanza l’avanzata delle truppe del Fü- titolo, infatti, rievoca la domanda che assilhrer. E poi ci sono Greta, aspirante can- lò le generazioni successive al nazismo
tante con il mito di Marlene Dietrich, e il (“Cosa facevano i miei genitori durante
la traduce infine in messaggio rivolto allo
spettatore: so quello che ho fatto, muoio
da eroe, ma consapevole di non esserlo.
Non lo faccio per particolare dedizione al
il nazismo? Si resero complici Reich o per difendere la patria. Lo faccio
dell’orrore?”), che produsse emozioni nei perché la necessità degli eventi mi ha
Il festino d’addio si svolge in perfetta
primi decenni e conflitti durissimi negli anni reso la persona che sono ora. Lo faccio
tranquillità, potremmo trovarci dovunque
Sessanta e Settanta; e proprio la trama, per dimostrare a voi la vacuità assoluta di
suo fidanzato Victor, un giovane ebreo.
che in apparenza sembrerebbe allontanar- tutto ciò.”
si colpevolmente dalla fedeltà ai fatti, rappresenta invece l’elemento chiave che
definisce tutto il valore sociale e storico del
Giuseppe Lucchese
V B ITIS Telecomunicazioni
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