La grande bellezza
Questa è la storia di Leo un ragazzo
fondamentalista argentino stanco dei
soprusi e del giustizialismo , che
scappa dal suo paese, dalla sua famiglia e dalla sua grande passione: i
libri. Era considerato uno dei più
grandi e promettenti scrittori argentini; nei suoi libri discuteva in prima
persona tutti i dogmi della sua religione e, mediante delle storie vere,
metteva a confronto i comportamenti
dell’uomo con le “leggi” religiose.
Un giorno decise di voltare pagina,
cambiare aria. Il suo obiettivo era
trovare “la grande bellezza”, un luogo dove poteva riscoprire cosa fosse
veramente la vita. Trovò quello che
cercava nella terra di bellezza per
eccellenza, dove ancora non era arrivata la globalizzazione cioè l’Africa,
dove poteva aiutare le genti povere,
stare sempre in contatto con la natura
che rappresentava per lui la più grande forma di ispirazione. Passò tre
anni scrivendo libri, alfabetizzando i
bambini e aiutando le famiglie disastrate che peregrinavano tra villaggi
balordi.
Ma improvvisamente un giorno la
grande bellezza si tramutò in un incubo ad occhi aperti. A causa delle
continue avvisaglie tra il governo e il
popolo scoppiò una tremenda guerra
civile. Uomini, donne, bambini cercarono di fuggire nei paesi
dell’Unione Europea; Leo si sentiva come in domo Petri. Le avvisaglie si immillavano quotidianamente e l’antropofagia dei soldati sembrava proliferare sparo dopo sparo,
uccisione dopo uccisione. Costretto, il giovane avventuriero scappa
per l’ennesima volta; il viaggio fu a
dir poco orribile; tutti disperati,
tutti a confidare nella volontà del
loro Dio, ma consapevoli che oltrecortina ci sarebbe stato qualcuno
pronto ad accoglierli, a fargli conoscere la vera essenza della vita.
Il calvario a mare aperto durò quattro lunghi ed angoscianti giorni
fino a quando furono avvistati nelle
coste spagnole, dove accadde
l’inimmaginabile! Vennero maltrattati in modo pietoso e derisi con
improntitudine. Poi furono radunati
in una sorta di assemblea dove dei
plutocrati spiegavano loro la situazione e dicevano in che modo potevano essere aiutati.
Ma come può una nazione così ben
globalizzata presentare ancora queste forme di razzie? Come è possibile che un uomo non venga accettato per quello che è e non per
quello che sembra? Sono domande
che assillavano come punti fissi la
testa di Leo istante dopo istante.
La storia di questo giovane ha un
lieto fine. Dopo essere stato riconosciuto dall’Unione Europea gli
venne forfetizzato un lavoro, ma
cosa accadrà a tutti quegli uomini
che saranno rimpatriati o continueranno a subire maltrattamenti senza
che i loro diritti inviolabili verranno riconosciuti? Domande improcrastinabili ma che mai troveranno
una soluzione.
Questa è la storia di un giovane
bibliomane, la storia di Leo, la mia
avventurosa vita. Sin dall’inizio del
mio viaggio cercavo la grande bellezza, sono riuscito a trovarla: ho
capito che in realtà niente può possederla perché ad ogni cosa bella
appartiene un attributo