il Lettore di Fantasia
i tre cavalieri che fermarono un esercito
che creava dietro di sé. «Stai attenta ai borsaioli,» si
«Mi spiace,» disse la donna portando con un gesto
raccomandò lui, ma in risposta ottenne solo un
affettato la mano alla scollatura raggrinzita, «ma la
brontolio sconnesso. «Ci sei, Aryn? Ancora non ho
riservatezza dei nostri ospiti...»
capito come hai fatto a convincermi! Portarti con me è
stata...»
«Alla malora la riservatezza!» sbottò Nemus, «io sono
un cavaliere di Juthlann! Se volessi potrei far chiudere
«...un'ottima idea, credimi,» lo interruppe lei. Stava
all'istante questo postribolo con tutti voi dentro, e poi
per aggiungere qualcosa ma lui la fermò con un gesto.
dargli fuoco! Ora ditemi se il Maestro è qui e dove posso
«Siamo arrivati,» disse. Erano davanti a una casa dalle
trovarlo, prima che perda la pazienza.»
finestre opache di vetro blu. L'insegna rappresentava un
grosso lupo avvinghiato a una giovane ragazza bionda.
Nemus sospirò e spinse con energia la porta, facendo
trillare il piccolo campanello attaccato allo stipite.
All'interno c'erano una dozzina di persone sedute su
dei lunghi divani consunti e lisi che chiacchieravano a
voce bassa. L'ambiente era ampio e soprattutto molto
alto; tutt'attorno alla sala correva all'altezza del primo
piano una balconata sulla quale si affacciavano
numerose porte. L'illuminazione era esattamente quella
che Arin si sarebbe aspettata in un posto come quello,
ossia praticamente assente.
«Benvenuti al Vecchio Lupo,» disse una donna di
mezza età tutta riccioli neri e argento vedendoli entrare.
Nemus le si avvicinò ignorando le proteste dei presenti,
che pensavano volesse scavalcarli nella fila. «Sto
cercando il Maestro Corwil Faer. Mi hanno detto che
spesso è qui, al pomeriggio.»
La donna impallidì, e dopo aver inspirato a fondo
per riordinare i pensieri, rispose «sì, Corwil è qui. Primo
piano, terza porta della balconata. Non potete
sbagliare...»
Nemus attraversò la sala a grandi passi. Aryn lo
seguiva, ma continuando a guardarsi attorno incuriosita.
Da ogni porta provenivano gemiti, sospiri e risatine.
Aveva sentito parlare di posti del genere, ma non ne
aveva mai visti; a Kayl le prostitute ricevevano gli ospiti
in casa, uno alla volta e con grande cortesia. Sentir
parlare di riservatezza in quel luogo le faceva venire
voglia di mettersi a ridere. Si limitò a sorridere, poi
dovette affrettare il passo per non perdere di vista
Nemus.
Il cavaliere spalancò la terza porta della balconata
senza bussare.
Corwil Faer era seduto, con una tazza di caffè in
mano, sul letto al centro della piccola stanza nella quale
Nemus aveva fatto irruzione; non si mosse vedendolo
entrare, si limitò invece a sollevare un sopracciglio
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