Il foglio dell'Umanitaria n.3 ottobre 2015 - gennaio 2016 | Page 19
il
FOGLIO dell’Umanitaria
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LA CASA DEL PANE 1921
Come sono abili i nostri
diversamente abili
di Roberto Melogli
Si comincia presto, molto presto. Ma
che soddisfazione quando comincia
a diffondersi l’aroma di quello che è
il vero cibo universale: il pane. Dalla
michetta al francesino, dalla pasta
dura alla ciabatta, dal nero integrale
ai cinque cereali. E poi dolci, brioches, pizze, focacce, torte salate, grissini, torte, dolci semplici o farcite.
Il forno – attivo dal 2013 – si chiama
Casa del Pane 1921/Cooperativa
Sociale e chi si addentra nei nostri
chiostri non può fare a meno di farci
una capatina, richiamato da un profumo tentatore. Dietro il bancone e
in laboratorio, tre lavoratori diversamente abili (Massimo, Cristina e
Santiago) che sono il valore aggiunto
rispetto alle tradizionali panetterie
della nostra città.
“Abbiamo cominciato facendo corsi
professionali di panificazione e poi
ci siamo chiesti come aiutare i
ragazzi a trovare un’occupazione.
Oltre a proporgli un tirocinio,
abbiamo voluto fare un salto di qualità, realizzando uno spaccio dove
rendere palesi gli sforzi profusi in
questi anni per migliorare la qualità
della vita attraverso il lavoro”, raccontava Antonio Rovello, anima e
co-fondatore della “Casa del Pane”.
Le materie prime sono di prima qualità, le lavorazioni e le tecniche di
panificazione artigianali, tutto sotto
la guida di un professionista dell’arte
bianca, Alberto La Fata, per tutti
Albertino. Lo spazio vendita è aperto
dalle 9.30 alle 18, i prodotti escono
dal forno verso le 11.30 e le 17.30.
Ultima nota di colore, la location: la
vetrina dello spaccio si affaccia sul
giardino dei platani, alberi centenari
che sembrano proteggere un’iniziativa davvero solidale, in linea con
quanto dice il patron di “Slow food”,
Carlo Petrini: “Bisogna dimostrare
ai giovani che facendo il pane buono
si campa meglio che stando in un
call-center”.
INFORMAZIONI
Casa del Pane, tel. 02 57968379
Continua il servizio dello Sportello di Mediazione
di Maria Helena Polidoro
Dal 21 settembre 2013 il cosiddetto “Decreto del fare”
già convertito in legge, ha reintrodotto la mediazione
civile e commerciale obbligatoria, vale a dire la mediazione è condizione di procedibilità prima di adire il
giudice ordinario nelle controversie riguardanti: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie,
patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione a mezzo
stampa, contratti assicurativi, bancari e finanziari.
L’accordo raggiunto in mediazione costituisce un titolo esecutivo al pari di un decreto ingiuntivo.
Proprio per ridare alle persone il senso della giustizia,
e in tempi ragionevoli, la Società Umanitaria ha deciso di aprire nel 2013, in collaborazione con ICAF, lo
Sportello di Mediazione, proseguendo l’opera intrapresa fin dal 1906 con il suo Ufficio di Avvocatura per
i poveri, che forniva gratuitamente pareri su conten-
ziosi di natura civile, amministrativa e penale. Tutte le
situazioni di contrasto, sul posto di lavoro, in ambiente familiare, tra vicini, per vera o presunta malasanità,
potranno trovare uno spazio di ascolto prima e di
mediazione poi, gestito da professionisti e coordinato
dall’avvocato Patrizia Altomanno.
Tutte le persone che ritengono di aver subito un torto,
di essere state oggetto di un sopruso possono rivolgersi, previo appuntamento, a questo sportello tutti i
lunedì dalle 15.00 alle 18.00 (aula 1 al primo piano,
con ingresso da via san Barnaba 48) per poter incontrare “l’altro” in luogo neutro e in presenza di mediatori, che si faranno carico di facilitare la comunicazione ed il confronto.
INFORMAZIONI:
Avv. Patrizia Altomanno