Il foglio dell'Umanitaria n° 1 | Page 18

-8 - fIuella dura fermezza che le era propria, con qnel v~u;to erollare del capo grigio e forte. «No ». E rimaRe, e lottò, e soccorse, e fu alle porte dei ricchi, c mOHse gli. organismi piil pigri, le anime più. flaccide, e si tra~cinò senza riposo, e non lasciò che il dolore venisse a 1 i ma andò a cercarlo. Non ci si impieto. iva sopra per non perder tCll11)0, ma se no armava per combattere, per ville l'e; e . vinse tante voHe c sollevò tanti caduti, e salve) tanti cadenti che millo vite potl'ehhel'o essere orgogliose di quello che per lei non era neppure una ragione di compiac nza, giace h non poteva rivolgersi a. guardare il passato chi, come lei, fl'ngava, IleI presente e antivedeva con sublime compas -ione l'avvenire • . Ora che quest'anillltt bellis ima è uscit.a. ùa fIuel fiero corpo inùomito, si fa nna immcn n. fatica a cercare di raccoglierla in 111130 unità, tanto fnrono ampie e varie le potenze del SllO spirito. In lei rifulse della sua luce piil meravigliosa In femminilità. Era stata nnn. aggraziatissima signora q llesta modesta dOJlna grigia, un po' slH~t­ tinata, sempre ln.nciata llclla vita, come in Ulln. corsa impetuosa, a pa so di bersagliere. Aveva un ingegno singolare, nut.rito di coltnra, n.perto ad ogni forma di sapere, acceso d'amore p r ogni urte e specialmente per ]a mnsica. La sua parola, che tI' mava. un po' ]le11a gola ampia, aveva dolcezz materne, impeti rovcnt.i, tratti di arguzia tagliente. Era. schietta, irruente, spietata. Diceva tutto a tntti. n cervello di Ales8~n