Il Corriere Termo Idro Sanitario Settembre 2024 | Página 16

L ’ ESPERTO RISPONDE DOMANDE APERTE
SISTEMA AUTOPULENTE
Ho sentito parlare di un sistema autopulente per gli scambiatori di calore ad acqua . Si può sapere qualcosa in merito ?
MISURA DIRETTA PER LA RICERCA DELLE FUGHE
Si può impiegare il millebolle per cercare le fughe nei circuiti frigoriferi contenenti F-gas ?

Alcuni tipi di scambiatori di calore ad acqua , come ad esempio quelli a fascio tubiero , possono andare incontro a pesanti incrostazioni . La loro pulizia , in questi casi , può risultare complessa , costosa e richiedere lunghi tempi di attuazione . Un ’ alternativa ai tradizionali sistemi di pulizia può essere quella costituita dai sistemi autopulenti , che sono basati sulla tecnologia a letto fluido . Grazie a tali sistemi si possono trattare incrostazioni sia dure sia morbide , generate da meccanismi di natura biologica , di cristallizzazione , di tipo chimico o di natura particolata , o una combinazione di questi . Il sistema può essere applicato a un ’ ampia varietà di fluidi che vanno dalle soluzioni

acquose , agli oli e ai fanghi . Sostanzialmente il principio di funzionamento si fonda sulla circolazione di particelle di pulizia attraverso i tubi di uno scambiatore a fascio tubiero verticale . Tali particelle vengono fluidificate all ’ interno di un flusso ascendente del liquido e , grazie ad esso , creano un lieve effetto abrasivo sulla parete dei tubi dello scambiatore , rimuovendo così i depositi . In seguito le particelle vengono disgiunte dal flusso liquido in un separatore e vengono nuovamente utilizzate per un ulteriore ciclo di lavaggio . A seconda del tipo di liquido viene utilizzato un setaccio , un ciclone o un separatore a gravità .

Si , il suo impiego è consentito , oltreché vantaggioso in certi casi . Una soluzione saponosa , altrimenti detta anche “ millebolle ” può essere impiegata per l ’ individuazione dell ’ e- satto punto in cui si verifica una fuga da un circuito frigorifer . La presenza di una fuoriuscita di gas dal circuito ( sempreché esso si trovi in sovra-pressione rispetto l ’ aria atmosferica ) provoca la formazione di bolle nella soluzione , permettendo l ’ individuazione della fuga . La grandezza e il numero di bolle che si formano risultano essere tanto maggiori quanto maggiore è la pressione all ’ interno del circuito frigorifero e quanto maggiori sono le dimensioni del foro che provoca la perdita . Se si desidera individuare fughe di piccola

entità è preferibile impiegare soluzioni aventi bassa concentrazione di sapone , senza però eccedere in difetto , pena il rischio che la soluzione sia poco efficace : infatti , la concentrazione di sapone nella soluzione deve sempre rispettare ben determinate proporzioni con l ’ acqua . Per i circuiti frigoriferi che lavorano a bassa temperatura ( come , ad esempio , le pompe di calore ) vanno impiegate soluzioni additivate con una sostanza anticongelante che impedisce loro di solidificare a contatto con le tubazioni fredde . Come detto all ’ inizio , le soluzioni saponose sono uno dei tre metodi ammessi dal Regolamento F-gas per la ricerca delle fughe secondo metodi diretti di misura .
PERDITE DI CARICO
Quando si parla di perdite di carico si intende la stessa cosa sia che si parli di circuiti idraulici , circuiti frigoriferi o canali per la distribuzione dell ’ aria ?

Una perdita di carico è data dalla differenza di pressione esistente tra due punti di un circuito contenente un fluido . Il fluido può essere , indifferentemente , acqua , refrigerante o aria .

Queste perdite di pressione sono causate dalle resistenze meccaniche che il fluido incontra all ’ interno del condotto entro cui scorre : tali forze , di tipo passivo , si oppongono al suo moto e risultano essere sempre presenti , anche se in misura più o meno maggiore , e sono connesse alla sua diminuzione dell ’ energia potenziale . Si può senz ’ altro dire , quindi , che quanto appena detto caratterizza la dinamica di tutti i fluidi , liquidi o aeriformi , e che pertanto quando si parla di perdite di carico si intende sempre il medesimo concetto , indipendentemente dal fatto di trovarsi in
COMMISSIONING
Che cosa si intende con questo termine ?
TRAVI FREDDE
Che cosa sono le travi fredde e a che cosa servono ?

Con “ commissioning ” si intende la gestione della realizzazione di un impianto , nel caso dei sistemi HVAC , in regime di qualità . Questo vale per la realizzazione di un nuovo edificio , per una riqualificazione , per una sostanziale trasformazione . Oggi l ’ impiantistica è sempre più complessa e dunque è utile usufruire di tecniche di gestione che vanno dalla progettazione alla realizzazione al collaudo , alla manutenzione nel tempo . In buona sostanza si tratta di una pratica che permette di coordinare le varie attività e di controllare il livello qualitativo stabilito . Se seguita scrupolosamente consente di evitare insuccessi impiantistici

e nel contempo di ottenere le prestazioni desiderate . D ’ altra parte i protocolli di qualificazione degli edifici richiedono l ’ adesione a pratiche di commissioning per poter raggiungere gli obiettivi prestazionali prefissati . Infatti , sono a volte oggetto di contenzioso le prestazioni effettive che un edificio presenta rispetto a quelle che erano state calcolate in fase di progettazione . Questo , appunto , può verificarsi se non si seguono procedure precise per ogni fase di realizzazione del sistema edificio / impianto . Insomma , utilizzare tecniche di commissioning va a vantaggio di tutta la filiera , fino all ’ utente finale . ( F . V .)

In pratica sono dei terminali di impianto che , come tali , hanno lo scopo di cedere o sottrarre calore all ’ ambiente in cui sono inseriti . Questo avviene mediante un ’ aziene combinata di immissione di aria primaria nell ’ ambiente e nel contempo di ripresa dall ’ ambiente stesso . Sono tipicamente installati a soffitto e possono essere a vista o incassati . I componenti fondamenti di una trave fredda sono : condotto di adduzione dell ’ aria primaria , ovviamente in pressione ; batterie alettate di scambio termico ; diffusori di aria nell ’ ambiente . Come si diceva prima possono riscaldare o raffrescare un ambiente

in funzione della temperatura del fluido termovettore . La temperatura in regime invernale può andare da 30 a 45 ° C , mentre in regime estivo va da 14 a 18 ° C . L ’ aria ambiente attraversa la batteria e in funzione della temperatura del fluido termovettore si raffredda o si riscalda . Successivamente viene miscelata con l ’ aria primaria e diffusa in ambiente ; l ’ effetto Coanda consente l ’ ottimale distribuzione in maniera omogenea e senza correnti d ’ aria . Come si è visto il termine “ fredde ” non deve trarre in inganno : infatti oltre che raffrescare gli ambienti le travi fredde possono anche riscaldarli . ( F . V .)
16 TIS n . 413 SETTEMBRE 2024 I www . infoimpianti . it