L ’ ESPERTO RISPONDE DOMANDE APERTE
FILTRO DISIDRATATORE
Ai corsi di aggiornamento tecnico ci dicono sempre che il filtro disidratatore è molto importante se si vuole che il circuito frigorifero funzioni bene e non vada incontro a problemi . Però sui climatizzatori split mi sono accorto che non sempre il filtro è installato . Non capisco perché .
In effetti , quanto afferma il lettore è corretto . Il filtro disidratatore , pur non essendo un componente fondamentale del circuito frigorifero , svolge una funzione molto importante al suo interno . Esso è in grado di intercettare le scorie solide presenti all ’ interno del refrigerante ( filtrazione meccanica ), di assorbire le tracce di umidità presenti al suo interno e , in certi casi , anche di neutralizzare eventuali sostanze acide presenti . Il filtro si installa a valle del condensatore , prima del dispositivo di espansione , sull ’ alta pressione del circuito quando l ’ apparecchiatura funziona in raffrescamento . Tuttavia , come ben sappiamo , ormai la quasi totalità dei climatizzatori split risulta essere reversibile , ossia è adatta a funzionare anche come pompa di calore . Quando si esegue l ’ inversione di ciclo , il tratto di circuito su cui è installato il filtro vede l ’ inversione del flusso di refrigerante , per cui il filtro dovrebbe essere di tipo bidirezionale per poter lavorare correttamente . Ma anche se ciò fosse , va considerato
Filtro a cartuccia solida per circuiti frigoriferi che , invertendo il ciclo frigorifero , il tratto di circuito che interessa il filtro diverrebbe in bassa pressione ed il filtro si troverebbe posizionato a valle ( non più a monte ) del dispositivo di espansione , per cui la sua utilità verrebbe sensibilmente ridotta . Per ovviare a tale situazione si dovrebbe prevedere l ’ installazione di due filtri disidratatori , uno a monte ed uno a valle del dispositivo di espansione , funzionanti alternativamente a seconda che l ’ apparecchiatura funzioni in caldo oppure in freddo , con opportuna conformazione del circuito che permetta di escludere il funzionamento dell ’ uno o dell ’ altro , a seconda delle , mediante l ’ installazione di valvole di non ritorno o valvole solenoidi . Tale soluzione è praticabile , ma richiede una maggiore complessità del circuito , l ’ impegno di maggiori spazi ed un aumento dei costi di fabbricazione , nonché un ’ eventuale maggiore complessità della parte elettrica / elettronica per la gestione dei componenti aggiuntivi .
RUMOROSITÀ CIRCUITI IDRAULICI
Come eliminare o contenere il rumore provocato dallo scorrere dell ’ acqua nei tubi ?
Per evitare che l ’ acqua che scorre nelle tubazioni di un circuito idraulico provochi eccessiva rumorosità e / o vibrazioni si devono osservare dei limiti di velocità . Il valore di tali limiti dipende da molti parametri come , ad esempio la tipologia di impianto in questione , il diametro e il materiale dei tubi che costituiscono il circuito , la natura e lo spessore dell ’ isolamento termico . Le velocità massime che si possono avere dipendono anche dalla tipologia id edificio che deve essere dotato di circuito . Un primo gruppo di edifici raggruppa quelli residenziali , gli uffici , gli alberghi , gli ospedali , le scuole ed altre tipologie simili ) mentre un secondo gruppo comprende gli edifici ad uso industriale e artigianale , le palestre ed altre tipologie non destinate ad accogliere persone al cui interno possono riposare .
BILANCIAMENTO
Perché è necessario bilanciare i circuiti termoidraulici ?
Il bilanciamento dei circuiti serve a fare in modo che i terminali possano ricevere la giusta portata di fluido . Con giusta portata di fluido si intende quella portata che permette ai terminali possano riscaldare , raffrescare e deumidificare secondo le esigenze degli occupanti . Quando un circuito risulta essere bilanciato ( o equilibrato ) allora è possibile non solo avere il corretto funzionamento dei terminali ma anche evitare velocità del fluido troppo elevate , oltre le reali necessità , in modo da evitare eventuale rumorosità e vibrazioni delle tubazioni . Inoltre , in un circuito non bilanciato le pompe di circolazione lavorano in condizioni di scarsa resa e potenziale surriscaldamento . Anche le valvole di regolazione del circuito hanno un più corretto funzionamento quando il circuito risulta essere stato correttamente bilanciato .
SURRISCALDAMENTO
Che significato ha il termine “ surriscaldamento ” riferito a un circuito idraulico e al circuito frigorifero ?
Per surriscaldare l ’ acqua che , è superfluo specificarlo , si trova allo stato liquido è necessario innalzare la sua pressione . Se , infatti , alla pressione atmosferica essa cambia di stato alla temperatura di 100 ° C , innalzandone la sua pressione è possibile portarla ad una temperatura superiore a 100 ° C senza che essa cambi di stato , cioè permanga allo stato liquido . In tale situazione , essendo la sua temperatura superiore a quella di ebollizione ma permanendo essa allo stato liquido , l ’ acqua risulta essere surriscaldata . Leggermente diverso è il concetto di vapore surriscaldato che si incontra con frequenza nei circuiti frigoriferi . Infatti , in questo caso , il fenomeno non interessa la fase liquida , bensì la fase di vapore di un fluido . Mantenendo costante la pressione , si porta ad ebollizione un liquido fino a trasformarlo completamente in vapore .
Dopo di ciò si continua a fornire calore al vapore che si è formato in modo tale che la sua temperatura aumenti al di sopra della temperatura di ebollizione ottenendo , così proprio un vapore surriscaldato . Lo scopo del surriscaldamento dell ’ acqua che , ribadiamo , permane allo stato liquido anche al di sopra di 100 ° C , è quello di aumentarne la sua temperatura oltre i 100 ° C affinché essa sia in grado di cedere una maggiore quantità di calore secondo le esigenze esistenti ( come può accadere , ad esempio , negli impianti di teleriscaldamento ). Lo scopo del surriscaldamento del vapore in un circuito frigorifero è quello di assicurarsi che all ’ interno del fluido in questione ( il refrigerante ) non siano presenti tracce di liquido , condizione imprescindibile , ad esempio , quando tale fluido deve essere aspirato dal compressore .
LUBRIFICANTI PER COMPRESSORI FRIGORIFERI
Con l ’ R410A si deve usare olio POE . Che tipo di olio è ?
Gli oli POE ( Polioliestere ) rappresentano una categoria di lubrificanti sintetici ampiamente utilizzati nei sistemi frigoriferi moderni . Grazie alle loro peculiari caratteristiche , questi oli hanno soppiantato in gran parte gli oli minerali , soprattutto nel caso di utilizzo di refrigeranti HFC ( idrofluorocarburi ). Essi sono largamente miscibili con i refrigeranti HFC , garantendo una lubrificazione ottimale delle parti interne del compressore , conservando un ’ eccellente stabilità termica e chimica , anche alle alte temperature . Presentano un valore di viscosità piuttosto ridotto , fatto che favorisce la loro buona circolazione nel circuito frigorifero , e la possibilità di far ritorno al compressore facilmente , purché il circuito frigorifero non presenti lunghezze equivalenti eccessive od elementi in risalita ( oltre certe altezze ). Non depone a favore degli oli POE il fatto di essere altamente igroscopici , ovvero di assorbire facilmente l ’ umidità . Pertanto , è fondamentale premurarsi di non lasciarli a contatto con l ’ aria atmosferica e di eseguire la loro movimentazione ( ad esempio , l ’ immissione nel compressore dal recipiente che li contiene ) in tempi brevissimi . Dal punto di vista dell ’ inquinamento gli oli POE sono meno dannosi per l ’ ambiente rispetto agli oli minerali , in quanto sono biodegradabili e meno tossici . Non sono miscibili con gli oli minerali e con altri tipi di oli sintetici .
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