FREE-COOLING
Potrei sapere quali sono i possibili inconvenienti che si possono verificare quando si usa il freecooling?
Il free-cooling, sia esso diretto( immissione di aria esterna più fredda) o indiretto( scambio di calore tra aria esterna e un circuito di raffreddamento, come l’ acqua), è una soluzione molto efficiente dal punto di vista energetico per il raffrescamento degli ambienti. Tuttavia, presenta alcuni inconvenienti: di seguito qualche esempio. Uno dei problemi più comuni può essere il problema della condensa: quando si introduce aria esterna fredda( o si raffredda l’ aria interna con una batteria ad acqua fredda) in ambienti con elevata umidità, la temperatura delle superfici raffreddate( pavimenti, pareti, mobili, condotte) può scendere al di sotto del punto di rugiada, causando la formazione di condensa. Questo può portare a macchie, danni strutturali, sviluppo di muffe e un ambiente sgradevole. In particolare, nel free-cooling indiretto con circuito ad acqua, se l’ acqua di raffreddamento è troppo fredda, può formarsi condensa sulle tubazioni o sulla batteria di scambio. Nel free-cooling diretto poiché l’ aria esterna ha una temperatura variabile, se non ben controllata l’ immissione può causare correnti d’ aria fredda indesiderate o fluttuazioni di temperatura che compromettono il comfort termico degli occupanti. Come intuitivo pensare, il freecooling dipende fortemente dalle condizioni climatiche esterne. Non è efficace quando la temperatura esterna è troppo elevata o, nel caso del free-cooling indiretto, quando il differenziale di temperatura tra l’ ambiente e la sorgente esterna non è sufficiente. In Italia, soprattutto al sud o durante le ondate di calore estive, le ore in cui il free-cooling è veramente vantaggioso possono essere limitate.
UNITÀ DI MISURA DELLA POTENZA TERMICA
La kcal / h a quanti BTU / h corrisponde?
Possiamo dire che all’ incirca 1 kcal / h corrisponde a 3,97 BTU / h. Questo significa, ad esempio, che un condizionatore split da 12000 BTU / h presenta una capacità frigorifera di circa 3000 kcal / h. Ricordiamo che la kcal / h è un’ unità di misura il cui uso dovrebbe essere evitato, così come il BTU / h( unità di misura del sistema anglosassone), in quanto la potenza nel Sistema Internazionale di unità di misura va espressa in watt.
FLUIDODINAMICA
La ventilazione degli edifici può essere studiata con il teorema di Bernoulli?
Il teorema di Bernoulli è un principio fondamentale della fluidodinamica che può essere applicato nello studio della ventilazione degli edifici, in particolare per comprendere e prevedere i fenomeni legati alla ventilazione naturale ed ai movimenti dell’ aria. Esso aiuta a prevedere quali possono essere gli effetti del vento quando colpisce una facciata di un edificio( lato“ sopravento”), creando una zona di alta pressione. Sui lati opposti e sul tetto( lato“ sottovento” e laterali), l’ aria subisce un aumento della velocità ed una conseguente diminuzione della pressione. La differenza di pressione tra il lato sopravento e il lato sottovento è responsabile della ventilazione trasversale( cross-ventilation). L’ aria entra dalle aperture sul lato sopravento ed esce da quelle sul lato sottovento, cercando di equilibrare le pressioni. Più grande è questa
differenza di pressione, maggiore sarà la portata d’ a- ria. Un altro fenomeno in cui entra in gioco il teorema è l’ effetto camino. Esso si crea grazie alla differenza di densità tra l’ aria calda e l’ aria fredda. L’ aria calda è meno densa e tende a salire. All’ interno di un edificio, l’ aria riscaldata dagli occupanti, dalle apparecchiature o dal sole, sale verso l’ alto. Se ci sono aperture in alto( ad esempio, finestre sul tetto o nella parte alta delle pareti), l’ aria calda uscirà da queste aperture. Contemporaneamente, per bilanciare il volume d’ a- ria in uscita, l’ aria più fredda e densa dall’ esterno può essere aspirata attraverso aperture poste a un livello inferiore. Grazie al teorema di Bernoulli è possibile analizzare le variazioni di pressione e velocità che si generano lungo il percorso verticale dell’ aria all’ interno dell’ edificio.
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