Il Corriere Termo Idro Sanitario Giugno 2025 | Page 16

FOCUS
DISTRIBUZIONE ACQUA
TIS n. 421 GIUGNO 2025 I www. infoimpianti. it
FOCUS
DISTRIBUZIONE ACQUA

Collettori e sistemi di distribuzione dell’ acqua negli impianti termoidrosanitari

LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ ACQUA, SIA TECNICA SIA PER CONSUMO UMANO, RIVESTE UNA PARTE CONSISTENTE DELL’ ATTIVITÀ DI INSTALLAZIONE. OGGI SONO DISPONIBILI SOLUZIONI CHE AGEVOLANO IL LAVORO DELL’ INSTALLATORE CONSENTENDO DI ESEGUIRE SISTEMI EFFICIENTI E SICURI, REALIZZATI CON MATERIALI IDONEI PER L’ ACQUA TECNICA E PER CONSUMO UMANO

L’ offerta

di soluzioni per realizzare sistemi di distribuzione dell’ acqua, sia negli impianti idrosanitari sia negli impianti di riscaldamento e raffreddamento, è davvero ampia e articolata. Si tratta di soluzioni che permettono di realizzare i suddetti impianti senza errori( i produttori hanno studiato modalità di posa estremamente semplici), se si seguono scrupolosamente le indicazioni, performanti e, non certo da ultimo, sicuri. A questo proposito, è bene ricordare che i materiali con cui viene a contatto l’ acqua per consumo umano devono essere idonei( v. box in fondo pagina)). Inoltre, generalmente risulta facilitata anche la manutenzione e l’ accesso ai dispositivi, grazie a sportelli di immediata apertura e che oggi sono curati pure nell’ estetica. In questo focus, oltre a informazioni di carattere generale su collettori e sistemi di distribuzione, presentiamo nelle due pagine che seguono una vetrina di prodotti in tema. Iniziamo a parlare degli impianti idrosanitari per la distribuzione dell’ acqua potabile, in particolare dell’ ACS. La tipo-
logia dipende in primo luogo dall’ edificio, ad esempio abitazione unifamiliare o condomino. In ogni caso, l’ obiettivo è di assicurare un flusso adeguato alle utenze. Nel primo caso, abitazione unifamiliare, il sistema di distribuzione è individuale, cioè la produzione e la distribuzione di acqua calda sanitaria riguardano specificatamente l’ unità abitativa di cui si tratta. In un condominio o in un edificio di tipo terziario si utilizzano sistemi di distribuzione di tipo collettivo e la produzione di ACS spesso è centralizzata. Tuttavia, in molti edifici condominiali, la produzione di ACS delle singole unità immobiliari è affidata al classico scaldabagno a gas o elettrico o alla pompa di calore. Una classica tipologia dell’ impianto di una singola unità abitativa prevede l’ installazione di un elemento di distribuzione( collettore idraulico) che alimenta tutte le utenze le quali sono collegate individualmente al collettore stesso. In casi particolari, ad esempio in presenza di vasche idromassaggio o di soffioni doccia di grandi dimensioni, sono da prevedere soluzioni specifiche.
SOLUZIONI PER RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO
Nel panorama sempre più esigente dell’ impiantistica termica, la richiesta di soluzioni compatte, versatili e ad alte prestazioni è in costante crescita. I moderni sistema di distribuzione termica rispondono perfettamente a queste esigenze, offrendo agli installatori una soluzione completa per la gestione di impianti multizona, sia in riscaldamento che in raffrescamento. Questi sistemi regolano in modo indipendente diverse zone termiche e sono facilmente integrabili con i diversi generatori, quali pompe di calore, caldaie a gas, generatori a biomasse. In buona sostanza, sono in grado di realizzare una gestione ottimizzata dei flussi termici sia presso nuove installazioni, sia negli interventi di riqualificazione. I produttori generalmente offrono soluzioni complete, compatte, facili e rapide da installare, nonché sicure grazie anche alla modularità e alla componentistica integrata. Inoltre, sono provvisti di soluzioni visive che consentono la rapida identificazione delle diverse utenze.
IN SINTESI
• Per realizzare impianti di distribuzione di acqua tecnica e potabile sono disponibili soluzioni che agevolano enormemente il lavoro di installazione e manutenzione
• I materiali con cui sono realizzate comprendono acciaio inox, ottone, bronzo, materiali plastici, tutti comunque performanti
• Particolare attenzione va posta ai materiali che entrano a contatto con acqua destinata al consumo umano
• Sono adatti alle più diverse tipologie impiantistiche e ai diversi generatori, quali caldaie, pompe di calore, caldaie a biomasse ecc.
DECRETO 18

Attenzione ai materiali a contatto con l’ ACQUA SANITARIA

La normativa europea e italiana riguardo ai materiali a contatto con l’ acqua potabile è regolata principalmente dalla Direttiva( UE) 2020 / 2184, recepita in Italia con il D. Lgs. 18 / 2023 di cui abbiamo spesso parlato su TIS, in particolare sul numero di giugno 2023, a cui si rimanda Gli obiettivi del decreto 18 sono riportati nell’ articolo 1 e riguardano la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano.
Viene posto in evidenza, quale principio fondamentale, che tutti gli impianti e le reti di distribuzione devono avere come caratteristiche imprescindibili la protezione della salute umana. Ciò significa che i materiali che entrano a contatto con le acque destinate al consumo umano devono avere requisiti minimi di igiene. Questi requisiti minimi si trovano all’ articolo 10 che, tra i vari punti di cui è costituito, prevede che i suddetti materiali non devono causare il rilascio in acqua di contaminanti a livelli superiori a quelli accettabili per il raggiungimento delle finalità previste per il loro utilizzo. Ciò significa che occorre prestare molta attenzione alle certificazioni dei materiali tenendo presente che esistono prodotti che possono essere venduti per utilizzi sanitari o invece tecnologici. Dunque le certificazioni devono essere specifiche per i materiali che entrano a contatto con l’ acqua destinata al consumo umano.
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