Il Chirone Community News Bollettino 4 | Page 5

 &EJUPSJBMF Animali e superstizioni a cura del Dott. Fabio Schirru Credenze popolari connesse agli animali hanno accompagnato la storia del mondo per millenni. Per migliaia di anni le superstizioni riguardanti cani e gatti hanno influenzato il comportamento delle persone, tanto che nel comune linguaggio e nell’immaginazione collettiva è spesso convinzione che i gatti neri portino sfortuna o che un cane che urla preannunci la morte di qualcuno. F orzature nei comportamenti e situazioni inibenti hanno creato e possono creare comportamenti superstiziosi: nel primo caso facciamo qualcosa o assumiamo un determinato comportamento perché crediamo che farà aumentare le probabilità di ottenere il risultato desiderato (lo facciamo per fortuna); nel secondo caso non facciamo qualcosa perché non vogliamo che qualcos'altro accada (porta sfortuna). sf Anche gli animali mostrano comportamenti superstiziosi, ma a differenza degli umani che si tramandano – o meglio si contagiano – riti scaramantici, non sembrano trasmettere quelle strane credenze ai loro simili. Mentre è ampiamente accettato tra le persone che camminare sotto una scala porti male, la convinzione del mio gatto che graffiando quel divano otterrà il suo cibo non (necessariamente) è una convinzione diffusa tra i gatti. co Negli animali domestici le superstizioni si possono sviluppare attraverso il processo di educazione, quando l'animale fraintende la lezione dell’addestratore. Gli animali possono anche sviluppare un comportamento superstizioso come una difesa contro i predatori o come un modo per catturare le prede. Un animale può sentire un suono che non riconosce e nascondersi , per paura o per appostarsi, perché a quel suono sconosciuto ricollega la quasi sicura presenza di un predatore o di una preda. In questi casi la sopravvivenza dell'animale rafforza l'idea che l'azione funzioni. Nel 1948, B.F. Skinner aveva osservato il comportamento superstizioso di alcuni piccioni convinti che a determinate loro azioni (muovere la testa in su e in giù) corrispondesse il rilascio di cibo, tutto per il semplice fatto che i distributori di becchime erano stati programmati automaticamente per erogare il cibo a intervalli prestabiliti. Proprio come un bambino crede nel suo “talismano portafortuna”, un animale crederà in una certa azione inutile e non correlata che porterà a un premio (il cibo o l'attenzione del padrone). Gli animali però sanno anche rinunciare a un comportamento superstizioso quando questo si rivela infruttuoso. E noi? 5