IL BRIGANTE ED IL GENTILUOMO Il brigante e il gentiluomo II | Page 236
zia. È farsesca la scena a conclusione della deposizione: la matina seguente
poi, la riferita Anna si portò dal predetto Deponente, sotto protesto di voler
esserli scritta una lettera, e poi li disse, che quel religgioso, non era andato
in quella casa per male affare, ma soltanto per ungersi del oglio del glorio-
so San Matteo per esser stato morsicato da un cane.
Lo stesso giorno le vedove Carmina Necchino ed Antonia Leo riferivano
una scena boccacesca, piena di inequivocabili sottintesi: le due donne, infat-
ti, asseriscono, confessano, ed attestano; qualmente conoscono benissimo a
Fra Giovanni di Troia laico Cappuccino … il quale spesse volte passando
per la sudetta nostra piazza diverse sorte di frutti come fichi, cerase, pere,
ed altro… li comprava, e poi se li giocava con la Donna chiamata Chiara
Schifa a mangiare pigliandone dentro del piatto da dove s’andavano ven-
dendo uno per ciascuno, giocando a chi principiava prima a pigliare, e poi
chi restava a pigliare l’ultimo frutto, spettava a pagare; benvero detto Fra
Giovanni o che perdeva, o che vingeva, sempre pagava lui, cosa che ave
portato … ammirazione al vicinato. 94
A distanza di pochi giorni, il ventisei settembre, altra solenne testimonianza
veniva dettata al notaro, in presenza di più testimoni e del regio giudice: ed
è dato assistere ad un episodio di evidente pedofilia, perpetrato nell’atrio del
convento dei cappuccini di Torremaggiore dal portinaio Frate Antonio da
Foggia, il quale, nel mese di giugno di quell’anno, avrebbe tentato di stupra-
re l’adolescente undicenne Teresa Matarese, figliola di Felice e di Antonia
La Medica, la quale solo per un soffio riuscì a salvare la figlia: la vicenda è
vividamente tratteggiata nel racconto fattone dalla donna, al quale non posso
far altro che rinviare. 95
Il tre di novembre, è lo stesso regio giudice Nicola Saccone a rendere testi-
monianza in ordine al contrabbando di tabacco che avveniva tra le mura
claustrali e ad opera del predetto portinaio frate Antonio da Foggia ed anche
di fra’ Giovanni da Troia, il quale, richiesto da esso Saccone in un giorno del
precedente mese di giugno, gli … rispose venite con me nella mia stanza, e
li fece osservare un garrafone di vetro, pieno di tabbacco … ed assaggiato-
lo… non lo piacque … e non lo comprò. 96
L’ultima delle fonti che ho ritenuto di dover editare sull’argomento è costi-
tuita da una confessione che il chierico fra’ Giuseppe Maria da San Severo
fece, la sera del primo novembre 1770, ad Alessandro Madonna di Castel-
nuovo e che comprova, se ve ne fosse stato bisogno, l’esistenza di agguerri-
te fazioni – l’una di frati Torremaggioresi, l’altra di foggiani, alla quale ap-
partenevano sia il provinciale che il guardiano – che l’un l’altra aspramente
si combattevano. 97
94 Cfr. infra p. 16, fonte XII, all. 17-26.
95 Cfr. infra pp. 16 s., fonte XIII.
96 Cfr. infra pp. 17-18, fonte XIIII, all. 17-20.
97 Cfr. infra pp. 19- 20, fonte XV.
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