il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 9
da fuoco ed esplosioni d’artiglieria!. Era chiaro che qualsiasi nave
civile avesse attraccato sull’isola di Malta, avrebbe co mpiuto un
grosso azzardo!.
C’era poco da dire: in poche ore la situazione tattica di Malta era
diventata ingestibile per le picco le forze armate locali, l’isola stava
letteralmente traboccando di cartaginesi ostili, così come è normale
che tracimi un bicchiere sotto un flusso interminabile d’acqua.
Grecia e Turchia essendo le nazioni NATO più vicine avevano
risposto all’appello di Malta, ma non avrebbero potuto dispiegare
unità militari di terra e mare, prima delle 17 ore locali. Per altro
l’aeroporto di Malta era stato conquistato dai cartagines i ed era
impossibile far affluire degli immediati rinforzi. Paracadutare forze
militari era un grosso azzardo: stando alle prime ricognizioni
satellitari che gli USA avevano diffuso tramite i canali NATO, c’era il
rischio concreto che i paracadutisti NATO, potessero essere in parte
annientati dalla crescente superiorità numerica dei cartaginesi, dato
che i nemici dilagavano ovunque.
Le uniche truppe disponibili pronte ad affluire in aiuto dell’isola di
Malta (che stava “letteralmente affondando” sotto l’onda anomala
violenta ed armata cartaginese) per le 12PM, era una sparuta
compagnia di Marines, che era appena 2H di navigazione dall’isola e
che era stata imbarcata sulla Uss Tarzawa solo per partecipare a
delle modeste manovre anfibie tra forze Greche-Turche-USA.
A causa del fiscal cliff statunitense e del costosissimo programma
F35, da lungo tempo le “esercitazioni militari anfibie americane”
non impiegavano più di una compagnia di fanteria imbarcata,
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