il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 7

cartagines i pareva non avere mai fine!. Sciame dopo sciame, ondata dopo ondata, i piccoli mezzi navali aiutati da una notte saggiamente scelta, con una sorridente luna piena e con un placido mare calmo, s’accatastavano lungo tutte le coste delle isole maltesi. Era poi facile sbarcare e recarsi nell’entroterra, coordinandosi con i cartagines i già presenti sull’isola. 7 Questi sciami cartaginesi pare che arrivassero ad ondate distanziate di qualche ora, avevano rotte quasi a 360 gradi, come se un’enorme anello di fuoco avesse circondato l’isola di Malta, dalla quale non c’era alcuna via di fuga, per la popolazione locale!. Da quello che si poteva capire dalle strazianti intercettazioni radio in un’inglese dal sound britannico, i cartaginesi sbarcavano ovunque nelle isole di Malta, razziavano, uccidevano, vio lentavano, incendiavano e procedevano in modo caotico, verso la Valletta, dove si era già accatastata un’enorme quantità di profughi maltesi terrorizzati. Tra i primi obiettivi dei cartaginesi c’era stata la distruzione e l’occupazione dell’aeroporto, il danneggiamento dei ripetitori della televisione e delle locali radio, l’attacco al porto franco di Malta, oltre ad ottenere il controllo degli snodi più importanti delle comunicazioni via terra!. Per le strade dell’isola c’era un delirio infernale: inattesi e continui e violenti scontri a fuoco, combattimenti casa per casa. Puliz ie