il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 68
dell’aeroporto, riempiendo le buche che erano state scavate!. Kumi
entrò con un po’ di difficoltà nel vano motore, che fu socchiuso da
Abasi. Kumi spostò lentamente la mitraglietta per tenere sotto tiro
il portellone qualora fosse stato aperto. Stette zitto e fermo,
nascosto dentro al grembo della sua possente ruspa!.
Shani s’infilò sotto i cingoli della ruspa, seguì gli ordini di
Abasi. Nessuno doveva sparare o farsi sentire o farsi scoprire!. Gli
americani presto avrebbero attaccato l’aeroporto perché era da 2H
che avevano finito di scaricare carri armat i, blindi e jeep e soldati al
porto. I cartaginesi, non erano riusciti a conquistare il porto di
Malta, almeno per adesso!. Shani e Kumi dovevano restare
nascosti, c’erano altre quattro ruspe sparse per la pista, che era
ridotta una gruviera. Kumi e Shani non dovevano aver paura di
niente!. Gzifa avrebbe coperto loro le spalle dall’aeroporto. Ogni ora
che passava, gli americani diventavano sempre più deboli ed i
cartagines i sempre più forti!. Nuovi rimpiazzi continuavano a
sbarcare a Sud dell’isola ed ingenti forze stavano per conquistare la
capitale la Valletta. L’isola ormai era una base cartaginese, se gli
americani avessero attaccato l’aeroporto, l’avrebbero pagata molto
cara, perché c’erano mo lti cartaginesi ad attenderli!.
Afia ed Abasi sarebbero andati a combattere gli americani ed a
difendere il lato Est della pista dell’aeroporto. Dal loro punto di
osservazione avrebbero potuto tenere a tiro anche la ruspa di Kumi,
proteggendola con del tiro incrociato.
Era caldo, era buio e c’era puzza di petrolio e benzina, il piccolo
Kumi sudava e stava un po’ scomodo dentro la pancia della sua
ruspa, ma non aveva nessuna intenzione d’uscire, ne voleva fare
rumore!. Adesso aveva una mitraglietta scorpion e ne era felice!.
S’udirono dopo qualche tempo raffiche d’arma da fuoco, possenti
colpi di cannone, forti esplosioni ad Est dell’aero