il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 40

Alle 18:50 iniziò l’attacco all’aeroporto di Malta, perché solo per quell’ora, due dei quattro traghetti turchi scortati da un destroyer greco, entrarono contemporaneamente nella capitale la Valletta per prelevare quanti più civili maltesi fosse stato possibile. Contestualmente un fuoco di sbarramento d’artiglieria navale greco e turco, avrebbe dovuto creare attorno alla Valletta una sorta di cintura protettiva, mentre delle truppe turche sbarcarono con dei 40 gommoni, per consolidare le disperate forze di difesa maltesi. Alcuni elicotteri provarono a scaricare casse di munizioni e fucili, ma vari elicotteri furono colpiti da MANPAD cartaginesi che brulicavano sui tetti delle case del comprensorio del sud di Valletta. L’ennesimo rischioso tentativo di proiezione verticale finì in una rovina. Era chiaro che i cartaginesi avevano molti più MANPAD di quanto si sospettasse!. Alle 20:15 l’aeroporto di Malta fu liberato dai marines, ma il costo in termini di vite umane/equipaggiamenti fu pesante!. I cartaginesi non avevano solo armi leggere, si erano portati nei loro barconi, anche molte mine anticarro ed avevano avuto tutto il tempo per minare molte aree ad Est dell’aeroporto. Non essendo riusciti a conquistare il porto di Malta, avevano steso in