il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Página 37
Humvee avrebbero attaccato l’aeroporto occupato dai cartaginesi,
coordinandosi con il sostegno di un drone reaper e di tre Huey
Cobra e dell’art iglieria navale.
Poi tre dei quattro AAV7 con il terzo plotone avrebbero
consolidato le difese dell’aereoporto, restando in attesa di rinforzi
NATO che sarebbero arrivati via aria.
Se tutto fosse andato come nei piani, il primo plotone avrebbe
dovuto rimanere dov’era, limitandosi a presidiare solo il perimetro
di sicurezza del porto di Malta, avvalendosi di un solo AAV7, delle
difese maltesi e del supporto d’artiglieria navale. Non era più
disponibile il secondo drone Reaper, che era in ricognizione a Sud
dell’isola ed ingaggiava gli sciami cartaginesi dall’ alta quota.
Intorno alle 18.00 sarebbero arrivate a la Valletta le navi
militari turche e greche per soccorrere la capitale maltese, quindi il
comando della Task force Gumzilla avrebbe ordinato l’attacco
all’aeroporto. Questo sarebbe dovuto accadere non prima delle
18.00 perché era vitale coordinarsi con tutte le forze NATO
disponibili, per alleggerire la pressione sulla capitale dove si
concentravano il numero massimo d’inermi civili maltesi.
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