il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 32

la logistica ed intralciato l’evaquazione dei profughi maltesi e distolto fanti dalla prima linea. Parecchi marine vomitarono alla vista del mattatoio che si presentò ai loro occhi. Si ripresero dallo shock, appena sentirono le urla degli ordini del sergente Graves, che prendendo a calci nel culo un paio di marine, iniziò a trascinare dando d’esempio, dei resti umani cartaginesi lungo la passerella del porto, quindi li gettò in mare. Cristo Santo!, c’era da ripulire l’area dalla spazzatura cartaginese, questa non era una gita turistica per mammolette! e c’era da consolidare l’area per chiudere il perimetro, permettendo quanto prima l’imminente sbarco dei mezzi pesanti!. Uno dei due fireTeam trascinò via, lanciando in mare i cadaveri ed i poveri resti, l’area in poco tempo fu resa più vivibile. Tuttavia un puzzo di polvere da sparo, di napalm, di merda, di sangue, di carne umana bruciata, oltre ad un leggero fumo nero che risaliva dal terreno riarso, ammorbò l’aria con un tanfo orrendo ed irrespirabile!. Disposti in linea a semicerchio i due FireSquad controllarono l’area prospiciente in attesa di possibili ingaggi nemici. 32