il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 23
Nel complesso la situazione tattica al porto di Malta era migliore di
quanto si fosse discusso nel briefing pre-missione. L’AAV7 usato
come spola sarebbe tornato indietro portando caricatori STANAG e
granate e bombe per mortaio, perché le unità militari maltesi
stavano iniziando ad essere basse con le ammos.
Il tenente Miles sorrise mentre mise in stand by la cornetta della
radio portatile, guardando il capitano d’artiglieria maltese esordì
sarcastico –Cristo! é la migliore dannata festa sull’orlo dell’inferno,
che io abbia mai visto, in tutta la mia vita di marine!Rosse fiamme divoravano i depositi di metallo che annerivano, il
carburante bruciava creando un’enorme calore, mentre un greve
fumo nero tossico, si sollevava rovente e denso in aria, finendo
svogliatamente asperso a nord, sospinto da un lieve venticello di
mare e creando un impenetrabile scuro muro virtuale, che aveva
permesso di rompere il contatto con le truppe cartaginesi.
Lievemente più a nord, il secondo incendio aveva preso a divorare
l’interno del piccolo villaggio “il Brolli”, rendendo difficile la
potenziale manovra nemica, via terra.
-Oh! Signore!- rispose il capitano d’artiglieria maltese –fammi
vivere per poterlo raccontare!-
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