il bordo dell'inferno climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 60

Alle 10:00 di mattina Kalinda tornò e riferì ad Abasi che alcuni cecchini del gruppo di fuoco cartaginese che avrebbero dovuto conquistare il porto, avevano ucciso vari poliziotti, ma il porto era protetto da militari armati di fucili e mortai da campo!. I cartaginesi avevano prima provato un attacco al porto, mescolandosi con i civili Maltesi in fuga dalla vicina cittadina, ma i cartagines i erano stati respinti a causa dell’intensa resistenza dei 60 militari maltesi. Poi qualcuno del gruppo di fuoco cartaginese, aveva sequestrato dei civili maltesi, aveva iniziato a sgozzarli e tagliarne arti, al fine d’indurre i militari maltesi a cedere il porto ed arrendersi. I militari maltesi avevano sparato con i mortai contro i cartagines i, uccidendo sia i prigionieri maltesi quanto vari cartagines i. Erano tosti, a dire di Kalinda, questi militari maltesi, asserragliati nel porto!. Erano protetti da container di acciaio con batterie di mortai e con un ampio piazzale allo scoperto che non era possibile passare, impedivano pervicacemente ai cartaginesi la conquista del porto!. -Hai ucciso qualche maltese?!- chiese Abasi guardando duramente negli occhi Kalinda. -Sì!- rispose glaciale e sprezzante la ragazza -quando i maltesi hanno tentato una sortita per liberare i connazionali, sono cascati in una nostra trappola e tra co lpi di granata, mitragliatrici pkm li abbiamo tutti ammazzati!. Io ho preso un paio di poliziotti, ho centrato anche un militare maltese, che era sdraiato sopra il tetto di un container!-Quanti caricatori hai consumato?!- chiese soddisfatto Abasi. -Solo due magazine- rise Kalinda –ne ho ancora mo lte di scorta!mentre con la mano sinistra la ragazza indicò lo zainetto, che portava dietro le spalle, mentre con la destra imbracciava fiera il suo SVD Dragunov.