Il Bagno Oggi e Domani Novembre/Dicembre 2022 | Page 6

EDITORIALE #

NEGOZI CENTRALI : CAMBIO DESTINAZIONE D ' USO ?

OSCAR G . COLLI
SALUTIAMO IL 2022 , anno di contraddizioni , fra sviluppo previsto comportato da un PIL più generoso ma anche una inflazione pingue , e una recessioni incombente . Stiamo lavorando sui numeri del 2023 che seguiranno , con iniziative di grande interesse per tutti gli addetti ai lavori che ruotano , a diverso titolo , dentro lo spazio casa destinato alle abluzioni , soffermandoci ( con questo editoriale ) su un argomento - un tantino presuntuoso - ma che affrontiamo senza turbarci troppo , ricordandoci che siamo cittadini di questo Paese e poi osservatori ( per mestiere ) quello di commentatori assegnato , decenni addietro , non da una votazione popolare ma per decisione manageriali dove operiamo da contemporanei , afflitti da preoccupazioni contingenti e speranze , umanamente coltivate e raccontate con misurata umiltà ! Le grandi città , più delle medie e , in forma ancora più differente , nei piccoli centri urbani , si registra da tempo un accadimento - secondo noi - senza via di ritorno : i negozi dove si trattano merci al minuto di vario genere , vanno riducendosi con una velocità impressionante ! Taluni luoghi sono diventati caffetterie ; talaltri hanno accolto vendite temporanee , nuove proposte legate al cibo , o all ' abbigliamento . Poche le iniziative innovative anche perché la ristorazione internazionale ha già compiuto la sua contrattuale occupazione di siti appetibili . Non vediamo , dal nostro osservatorio privilegiato , sviluppi , se non sporadici , di attività mercantili interessanti e futuribili , per un Paese in decrescita di popolazione e l ' aumentato presidio dei centri commerciali , che hanno innestato , piazze non raccolte come accadeva per i nostri avi frequentavano rendendo quegli spazi animati e anche operativi del commercio al minuto . Troppi negozi chiusi nelle vie centrali cittadine che non riapriranno gli attuali spazi ormai inanimati ; né , tanto meno , destinati a uffici che si stanno riducendo a loro volta o compattandosi in fabbricati organizzati a tal guisa . Non resta che una sola possibilità : rendere quei luoghi abitabili , adeguando in diverso modo le vetrine senza alterare le facciate . Un nuovo impiego continuando ad utilizzare le porte di ingresso laterali o retrostanti esistenti da tempo immemore per ogni esercizio in regola . Abbiamo ben chiaro che non può risultare un ' operazione semplice e indolore . Ne siamo consapevoli . Occorre un progetto serio che coinvolgerà in molti casi la Sovrintendenza al patrimonio costruito , che non può essere emendato dall ' assessorato dei singoli comuni oramai afflitti e ossessionati come i privati proprietari dei vuoti a rendere improduttivi in qualche maniera che giacciono silenti al piano terra di molti palazzi anche importanti dell ' architettura storica ! Quei luoghi che aggettano su ampi marciapiedi ( o sotto i portici del passeggio quotidiano ), vanno ripensati , sia come nuovo e diverso e fors ' anche piacevole spazio abitativo , e sul come dotarli di fonte luce naturale esterna , senza dover offrire agli acquirenti l ' inopportunità di stare in una sequenza vetrinistica perenne , bensì come " loft " del terzo millennio . Abbiamo desiderato varcare , per una libera e autonoma valutazione , le soglie di alcuni ex negozi , chiusi da mesi e potenzialmente possibili nuove case . Volumi per comodi monolocali , bilocali o trilocali , alcuni muniti di doppi servizi igienici e una zona cucina , in altri casi . Stanze sane , sotto tutti gli aspetti , che vanno solo ripensate in funzione della loro eventuale nuova e coraggiosa destinazione , con adeguamenti spaziali adeguati da chi queste volture le sanno interpretare . Piani terra spaziosi quasi tutti sanificati e abitabili , salvo eccezioni , seguendo in molti casi un decreto operativo da anni . Pensavamo ai molti giovani studenti o lavoratori che arrivano a Milano , da dove scriviamo questi liberi pensieri , che come altre città italiane , secondo recenti previsioni Istat destinata ad avere nel futuro prossimo più abitanti rispetto all ' oggi e con difficoltà di offrire a questi nuovi cittadini , opportunità di acquisto o affitto di abitazioni per lungo tempo o per breve periodo , aprendo quelle tristi saracinesche abbassate ! Non vediamo altre soluzioni praticabili . Molti di questi posti , oggi tristemente abbandonati , sono in attesa di qualcosa che nessuno conosce . Invecchiando svuotano ulteriormente la vita attiva delle città di quei servizi che non rendono più come un tempo . Non saremo noi a portare avanti i l ' ipotesi un po ' surreale che abbiamo descritto . Qualcuno forse ci ha già pensato . Occorre andare avanti con un progetto serio e adeguato alle varie realtà urbanistiche per rendere alcune vie o piazze defunte e abbandonate , in un Paese che ha tanto da offrire al turismo , attraverso le cromaticità e le forme del suo costruito secolare e la vitalità delle sue genti . Noi ci limitiamo a segnalare , con questo pizzico di fantasia di troppo , servito su un piatto appetitoso , una possibile e parziale soluzione di questo che è e sarà un problema nazionale . Aspettiamo contributi intellettuali percorribili dai vari soggetti che hanno di certo visioni più azzeccate delle nostre . Non ci vuole molto mentre noi rientriamo in punta di piedi in casa ( andando direttamente nella zona bagno ), dove - forse - ce la caviamo un tantino meno peggio !