Il Bagno Oggi e Domani Novembre 2021 | Page 67

La sede di Ceramica Flaminia è da sempre nel viterbese : circondata dal verde , ai confini del parco naturalistico del fiume Treia , affluente del Tevere . Luogo scelto nel lontano 1954 da 23 giovani operai di Civita Castellana che , con sacrifici e indebitandosi , misero insieme il capitale necessario a rendere operativa la fabbrica già dal 1955 . Queste radici hanno permesso a Ceramica Flaminia di sviluppare precocemente un ’ attenzione particolare all ’ ambiente , rispettando le normative che , nei decenni , si sono succedute . “ Qui la zona industriale è limitata al nostro solo stabilimento – afferma il Presidente Augusto Ciarrocchi – abbiamo anticipato le best practices green nei fatti e nel 2005 abbiamo voluto che fossero certificate da un ente terzo .” L ’ azienda , infatti , quell ’ anno ha ottenuto il Certificato del Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001 e quello del Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001 , entrambe volontarie .

IL PARCO FOTOVOLTAICO La manifattura ceramica è energivora , senza le alte temperature dei forni non si produce niente . Per raggiungere 1.250 °, i forni sono alimentati a gas metano , che Augusto Ciarrocchi definisce “ materia prima ”. Anche il consumo di energia elettrica , indispensabile per far funzionare i macchinari e gli impianti , è alto . Per questo , nel 2012 l ’ azienda ha realizzato un primo impianto fotovoltaico di circa 14.000 mq sui capannoni del sito produttivo e , a fine novembre 2021 ha inaugurato un secondo di 4.000 mq , più efficiente , situato sulla copertura del nuovo magazzino . Questi impianti compensano il consumo di energia elettrica e , nei mesi estivi , coprono oltre il 90 % del fabbisogno , rendendo l ’ azienda quasi completamente autosufficiente .
NUOVA VITA DEI MATERIALI DI SCARTO Elemento fondamentale nella produzione della ceramica , al termine del processo le acque di lavorazione
L ’ eccellenza della produzione Ceramica Flaminia è il risultato della perfezione delle macchine e della perizia umana nel plasmare prodottisculture , sintesi di tradizione e qualità del made in Italy . vengono completamente depurate per poi essere riutilizzate . Questo consente di ridurre i consumi e di lasciare l ’ ecosistema pulito e incontaminato . Per quanto riguarda gli scarti produzione “ Già da diversi anni – afferma Augusto Ciarrocchi – sono riutilizzati in altri settori . Terminato il loro ciclo di vita , gli stampi in gesso – definito gesso esausto – li trasferiamo alla struttura consortile del Centro Ceramica Civita Castellana , dove sono frantumati e poi ceduti , per esempio ai cementifici , per entrare a far parte di altre lavorazioni industriali come materia prima . I nostri fanghi di lavorazione , depurati , diventano materie prime secondarie utilizzate in altri settori ceramici diversi dal nostro . Stessa cosa per i rottami di ceramica : i prodotti che in fase di cottura si fessurano per shock termico , li trasferiamo a società che li macinano e li riutilizzano , come materie prime ”.
NASCE NATURALE E … NON MUORE MAI Per parlare di sostenibilità dell ’ ambiente bagno si deve partire dall ’ utilizzo di materiali sostenibili . “ Quando preferiamo acquistare un lavabo o un piatto doccia in ceramica e non in materiali composti di materie plastiche – afferma Augusto Ciarrocchi - già lì facciamo una scelta sostenibile . A fine vita , infatti , i prodotti ceramici sono smaltiti in comuni discariche per inerti perché una volta cotta , la ceramica non rilascia nessun prodotto di decomposizione , rimane inerte . Le materie plastiche , invece , vanno smaltite in apposite discariche perché si modificheranno nel corso del tempo . Le materie prime che compongono la ceramica sono tutte naturali , come argille e caolini poi trattate e depurate , non sono prodotti che hanno origine dalla raffinazione del petrolio .” Anche gli smalti sono naturali : stagno e zirconio sono ossidi sbiancanti , altri ossidi coloranti si trovano in natura . Per questo il prodotto ceramico rientra in un ’ economia circolare : giunto alla fine della sua lunghissima vita , è completamente e facilmente riciclabile .
FRESCHE E DOLCI ACQUE … Oltre ai materiali di origine naturale , il secondo punto da tenere in considerazione quando si allestisce un bagno “ sostenibile ” è il risparmio idrico . Rubinetti , docce e vasi sono i principali indiziati . Diverse aziende propongono miscelatori e sistemi doccia che riducono il flusso pur mantenendo il getto corposo , rubinetti termostatici per non sprecare acqua calda .
La ceramica è la sintesi di due opposti : materie prime naturali e prodotti circolari da un lato , processi produttivi “ necessariamente ” energivori dall ’ altro . In questo settore , quindi , il termine sostenibilità ha implicazioni complesse . Ne abbiamo parlato con Augusto Ciarrocchi – Presidente di Ceramica Flaminia – che ci ha fornito un quadro completo di come si possano ridurre i consumi energetici : dalle soluzioni già adottate agli studi del settore ricerca e sviluppo interno , all ’ interesse per nuove tecnologie di combustione che oggi stanno diventando realtà . Senza dimenticare i prodotti per il risparmio idrico firmati Flaminia , l ’ attenzione costante all ’ ambiente , al territorio e al sociale , la ferma convinzione di proseguire nel “ completamente made in Italy ”.
DI EMILIA TREVISANI