Il Bagno Oggi e Domani Novembre 2021 | Page 55

A lla grande signora della produzione internazionale per il bagno – entrata , con il suo secolo di vita , nella storia dell ’ architettura e del design del Novecento – occorreva una ventata di freschezza . Una piccola rivoluzione che ne rimettesse in circolo l ’ energia e la capacità di entrare nelle case di tutto il mondo con una rinnovata abilità nel captare mutamenti , lifestyle e contaminazioni del terzo millennio . La scossa è arrivata con la collaborazione , dal 2018 , con lo studio Palomba Serafini Associati e il suo cofondatore Roberto Palomba , chief design officer Ideal Standard . Frutto di questa sinergia , la linea Atelier Collections , famiglia di oggetti ispirati al patrimonio di design di Ideal Standard e proiettati nel futuro . Tra gli eventi promossi da Ideal Standard per comunicare questa trasformazione in atto , il Together World Tour , un format digitale che , con eventi a Milano , Berlino , Londra , Parigi , Dubai e Shang-

hai , celebra la cultura delle metropoli esplorandone le connessioni con i valori del marchio .
Il lavabo-totem che reinventa un archetipo Ed è il terzo appuntamento del tour , svoltosi a Londra , ad aver lanciato una vera chicca : il lavabo Tipo-Z , della linea Atelier Collections . Si tratta di una modernissima rilettura dello storico lavabo Zeta , vera icona disegnata da Gio Ponti nel 1954 e caratterizzata dalla colonna che , come un carter , non sosteneva il bacino ma conteneva le parti tecniche . Particolarità esclusiva del lavabo Tipo-Z , la reinterpretazione dell ’ archetipo pontiano attraverso la messa a punto di un monolite ceramico ultrasottile che , grazie alle moderne tecnologie produttive Ideal Standard , si spinge dove Ponti non avrebbe potuto arrivare : la creazione del primo lavabo dove bacino e colonna si fondono infatti in un unico pezzo dinamico , elegantissimo , glamorous .

ALLE RADICI DEL FUTURO IL DESIGN È EMOZIONE

Della nuova avventura progettuale Tipo-Z abbiamo parlato con Roberto Palomba , chief design officier
Ideal Standard .
Ha appena presentato la collezione nello showroom di Annamaria Brindicci a Terlizzi : com ’ è stata accolta dal pubblico ? Con l ’ entusiasmo per il “ ritorno della regina ”. Come la Nutella e la mamma , Ideal Standard è un ’ istituzione . C ’ è una generale soddisfazione per questo rientro in una leadership del design che in qualche modo è sempre appartenuta all ’ azienda . La sua è un ’ esperienza straordinaria . In oltre cent ’ anni di storia ha spesso anticipato importanti cambiamenti sociali della popolazione europea : a metà del secolo scorso meno del 50 % delle famiglie aveva bagno e acqua calda in casa , mentre ora è un diritto inalienabile .
Se dovesse definire questo lavabo ? Più che di una riedizione , si tratta della reinvenzione di un oggetto storico . La nostra collaborazione con Ideal Standard si basa su un profondo dialogo con il brand e il suo dna . Riagganciarci a quell ’ archetipo poteva sembrare un ritorno al passato , invece siamo risaliti alle origini dell ’ azienda e del suo prodotto-icona per riproporre quest ’ ultimo con nuove tecniche e una linea rivisitata . È stato un po ’ come salvare le radici per portarle nel futuro . La nostra idea era di cogliere la leggerezza pontiana , la sua capacità di lavorare sull ’ oggetto scultoreo . Lo Zeta di Ponti ha una geometria triangolare con una continuità tra colonna e bacino che abbiamo voluto perfezionare creando un monolite senza interruzioni tra i due elementi . E ciò è stato possibile perché Ideal Standard è tra le poche aziende al mondo a disporre delle tecnologie adatte . Non è comunque stata un ’ impresa semplice . E lo ripeto , non stiamo parlando di un originale e di una copia , ma dell ’ evoluzione di un progetto . In pratica , si tratta di due originali .
Sì , e non diamolo per scontato nemmeno oggi perché molte persone , nel mondo , non hanno l ’ acqua in casa ! Tornando a noi , il vostro tour sta toccando varie metropoli , ma prevede anche di scendere sul campo più “ localmente ”… Il Togheter World Tour è una bellissima esperienza che ci aiuta a ragionare in maniera global . Oltre a quelle coinvolte , altre città vogliono partecipare . Abbiamo fatto tappe e sottotappe : in Francia , ad esempio , oltre a Parigi siamo stati a Cannes . Grazie al tour ci siamo insinuati nelle pieghe di mood internazionali stimolanti , riuscendo a scoprire e valorizzare le più diverse esperienze artigianali , il dietro le quinte di un pensiero laterale , di un rapporto mai banale tra progetto , idea , passione e produzione .