EDITORIALE #
Ph . Claudia Reali
CHE COSA CERCARE AL SALONE DEL BAGNO
CRISTINA MANDRINI cristina . mandrini @ dbinformation . it
“ CHE COSA HAI VISTO DI BELLO AL SALONE ?”. “ SEI GIÀ STATA GIÀ AL SALONE ? CHE COSA MI CONSIGLI DI ANDARE A VEDERE ?” “ SE VAI AL SALONE , DEVI ASSOLUTAMENTE VISITARE LO STAND DI …” Quest ’ anno al Salone del Bagno , e nei luoghi di Milano-città dedicati all ’ arredobagno , propongo di non andare a vedere , di non guardare , ma di cercare . Un cambio di paradigma importante e profondo soprattutto per un professionista che si appresta a investire del tempo ( e non solo ) per avere un ritorno , anche , in termini di conoscenza . Perché ? Perché occasioni collettive come queste sono preziose per rintracciare e ricostruire il filo conduttore delle trasformazioni in corso , a tutti i livelli , industriali , estetiche e commerciali , nel nostro settore . Guardare , semplicemente , un prodotto non basta più per comprenderne l ’ impatto reale sul mercato e sull ’ attività di vendita e di progettazione , così come sull ’ esperienza del suo futuro acquirente . Cercare si , ma che cosa ? Prima di tutto l ’ innovazione industriale , a prima vista non sempre riconoscibile . I processi che sottendono la realizzazione di un oggetto oggi possono segnare differenze significative , in termini di qualità di prodotto ma soprattutto del servizio connesso ad esso . Ne parliamo bene nelle pagine dedicate all ’ Osservatorio Arredobagno . Il prodotto finale segna la fine ( appunto ) di un processo creativo e produttivo , e l ’ inizio di un processo progettuale . In questa chiave , prima ancora di facilitare l ’ esperienza d ’ uso quotidiano dell ’ utilizzatore , esso dovrebbe soddisfare le esigenze dei professionisti che lo dovranno contestualizzare in un progetto di stanza da bagno , dal venditore all ’ architetto all ’ installatore . Un vero e proprio stress test , in cui conta tutto , dalla scheda tecnica all ’ imballaggio , dai tempi di consegna alla possibilità di adattarsi a nuove visioni progettuali ( ad esempio quella proposta questo mese da Studio Otto di Paola Navone per Bagno Architettura , Cap . II ). Da cercare , poi , è sicuramente l ’ innovazione valoriale , che spesso si nasconde in quel piccolo dettaglio nato , magari , da una grande idea , o che pulsa nello spirito con cui azienda e progettista hanno pensato di plasmare una nuova idea e trasformarla in un prodotto , in cui sia esplicita la volontà di contribuire al cambiamento vero e di dare risposte reali alle questioni più urgenti , dal clima all ’ inclusività , alle meno urgenti , ma comunque importanti come la gestione del tempo e l ’ occupazione dello spazio . Forse questo sarà il compito più difficile , perché ha a che fare con penetranti i processi di trasformazione , mentale e strutturale , dei progettisti e dei produttori . In tal senso la strada è solcata , lo si capisce anche da molte delle proposte pubblicate nelle rassegne di queste pagine , e lo si capirà ancor meglio in fiera e negli showroom che andremo a visitare . Non ultimo , da cercare bene bene per farne tesoro è per me l ’ innovazione culturale , anche in questo caso facendo lo sforzo di ampliare il più possibile lo sguardo . Dalla cultura del lavoro alla cultura del benessere : se è fatto con cura , con rispetto , con curiosità un prodotto può rappresentare per tutti un momento di grande formazione e conoscenza , di sviluppo e di evoluzione . Perché alla fine della Fiera ( sic !)… questo dovrebbe essere lo scopo per questo settore che da anni immagina nuove frontiere di benessere e di civiltà .