EDITORIALE #
Ph . Claudia Reali
ECONOMIA DEL DESIGN , IN EQUILIBRIO TRA ETICA E BELLEZZA
CRISTINA MANDRINI cristina . mandrini @ dbinformation . it
POCO PIÙ DI UN MESE FA , MILANO VENIVA PRESA D ’ ASSALTO ( SIC !) DA UNA ENORME MASSA DI PERSONE INTERESSATA AL DESIGN D ’ INTERNI . QUESTO IN ESTREMA SINTESI È IL FATTO . Un fatto importante , visto che i numeri dei bilanci finali , divulgati dagli organizzatori del Salone del Mobile e dei vari distretti del design presenti in città , sono certamente più che positivi . Con riferimento ai visitatori della fiera , ad esempio , rispetto al 2023 il Salone del Mobile 2024 segna un + 17,1 %; rispetto all ’ edizione gemella del 2022 ( con le biennali Bagno e Cucina ) l ’ incremento è di + 100.000 visitatori . Questi dati , insieme a tanti altri , dimostrano chiaramente come il design rappresenti un campo di interesse sempre più ampio , che alimenta ricerca e industria , e capace di trasformare società e professionalità . Il design è però anche un settore dell ’ economia in continua crescita . Lo descrive bene la ricerca condotta da Fondazione Symbola , Deloitte Private , POLI . Design e ADI e presentata all ’ inizio di aprile . Solo in Italia il design dà lavoro a 63.485 persone e genera un valore aggiunto pari a 3,138 MLD ( fonte : elaborazioni Fondazione Symbola su dati Istat 2022 ). Milano ancora una volta si conferma la capitale del design , capace di concentrare il 18 % del valore aggiunto del settore in Italia . A livello regionale , la maggiore concentrazione delle attività legate al design risulta in Lombardia ( 29,4 % delle imprese italiane , 32,7 % del valore aggiunto e il 27,7 % dell ’ occupazione complessiva ), seguita da Veneto ( seconda per quota di imprese 11,4 %, terza per valore aggiunto , 11,4 % e terza per occupazione , 11,7 %), Emilia Romagna ( terza per quota di imprese , 10,5 %, ma seconda per valore aggiunto , 13,5 % e occupazione , 13,3 %) e Piemonte ( quarta per quota di imprese , 8,3 %, quarta per valore aggiunto , 10,9 % e quarta per occupazione , 11,0 %). “ Di fronte alla crisi climatica e agli alti livelli di disuguaglianza sociale e territoriale , la portata di ciò che dobbiamo progettare – e riprogettare – è enorme ” dichiara nella premessa del dossier Ermete Realacci , Presidente Fondazione Symbola , che pone alcuni dei sostanziali quesiti che guidano oggi le attività delle imprese e dei professionisti del design : come decarbonizzeremo case , uffici , spazi pubblici responsabili della maggior parte dei consumi energetici e delle emissioni di CO 2
? Come riprogetteremo le case e i sistemi sanitari per supportare una società sempre più anziana e sempre meno autosufficiente ? Come potremo migliorare la relazione tra connettività fisica e digitale , tra ecodesign e automotive , tra intelligenza artificiale e distribuzione del benessere ? Sono solo alcune delle possibili domande e delle sfide su cui oggi si interroga il mondo del design , il cui ruolo sarà sempre più cruciale nel settore dei servizi oltre che in quello manifatturiero . “ In uno scenario in profondo mutamento stiamo osservando l ’ emergere di figure di designer transdisciplinari come il material designer , il designer l ’ accessibilità e l ’ inclusione , il design engineer e ancora , il prompt designer for AI e il bio-designer …” dichiara Cabirio Cautela , Ceo POLI . Design . Bene , perché in un contesto come quello che si delinea all ’ orizzonte , in cui le risorse naturali andranno sempre più scarseggiando , è già obbligatorio oggi riprogettare i prodotti in modo che siano sostenibili , durevoli , rigenerabili . L ’ industria dell ’ arredobagno in occasione della grande kermesse milanese ha dimostrato di aver intrapreso questa strada con convinzione e concretezza , coinvolgendo tutti i reparti e tutte le mansioni aziendali . Le / I designer , dal canto loro , in attesa che venga riconosciuto oltre al loro ruolo economico anche il loro mestiere ( oggi non esiste un albo , un ordine professionale , una previdenza …) continuano a elaborare nuovi modelli produttivi , non sempre facilmente digeribili soprattutto se in qualche modo mettono a rischio valori consolidati . In tal senso mi ha molto colpito il lavoro di Lorenzo Damiani , che nel contesto della sua mostra About Marble , presso la Fabbrica del Vapore , è riuscito a porre in modo discreto e intelligente una profonda e seria riflessione sul marmo , uno dei suoi materiali prediletti , nobile ma non eterno . Come è possibile allora continuare a creare bellezza con questo materiale , senza infierire sulle nostre montagne ? La soluzione che pone Damiani è semplice : lavorare su oggetti leggeri e dalle forme elementari , per evitare sprechi . Osare con la contaminazione e , contro ogni tabù , utilizzare il grès al posto del marmo per alcune componenti dell ’ oggetto . Cercare insomma un equilibrio tra bellezza e etica .