Il Bagno Oggi e Domani Luglio/Agosto 2022 | Page 64

i principi “ How to build ” e “ What to build ”. La terrazza dell ’ area di sosta Ureddplassen offre una meravigliosa vista sul fiordo e un ampio sguardo verso il mare aperto da cui , quando il tempo è bello , si vede l ’ isola di Fugløya e il Lofotveggen ( il muro delle Lofoten ), mentre alle spalle si innalzano imponenti formazioni rocciose e boschi battuti dal vento . Ureddplassen , in norvegese “ luogo senza paura ”, è una località popolare e commemorativa , frequentata sia da turisti sia dalla gente del posto , da cui si osserva l ' aurora boreale in inverno e il sole di mezzanotte in estate e dove si ricorda l ’ esplosione del sottomarino Uredd che nel 1943 causò la scomparsa dell ’ intero equipaggio . L ’ area di sosta è costituita da una grande piattaforma con vista sul mare , da qui , attraverso un anfiteatro di gradini prefabbricati montati su di una soletta in calcestruzzo gettato in opera , si scende verso il litorale . L ’ intervento architettonico rende la spiaggia accessibile e permette di godere della bellissima vista lontano dal rumore delle automobili . Sulla piazzola si trovano delle grandi sedute , realizzate nel caratteristico marmo norvegese di Fauske , accanto a una costruzione che ospita i servizi igienici . Il piccolo volume realizzato in calcestruzzo , ha vetri smerigliati che , di sera , creano un incantevole effetto lanterna . Quando si accende l ’ illuminazione artificiale sembra che la struttura venga fuori dalla superficie in cemento , la sua forma , infatti , ricorda un ’ onda del mare ( Foto _ U _ 13 ). Questa suggestiva area di sosta sta rapidamente guadagnando moltissima popolarità perché ospita quello che potrebbe essere considerato il bagno pubblico più bello del mondo . Gli architetti hanno adottato una soluzione progettuale di grande eleganza dal design minimalista che non solleva il senso di intrusione dell ’ e- lemento costruito nel paesaggio e , allo stesso modo , non cede alla tentazione della banale dissimulazione architettonica . Ciò che gli architetti hanno realizzato è un intervento semplice inserito in uno spazio naturale , evitando che la sua presenza contaminasse l ’ ambiente circostante e valorizzando il piacere della contemplazione . Dai disegni del progetto ( Foto _ U _ 9 ) dello studio HZA emerge la ricerca dell ’ equilibrio delle diverse forme strutturali sistemate nell ’ area di sosta : il monumento in memoria del sottomarino Uredd , la terrazza per ammirare il paesaggio e per scendere verso la riva , le lunghe sedute in marmo di Fauske , per chi decide di soffermarsi , e la costruzione ad “ onda ” della Toilet . L ’ insieme appare come un unico sistema teatrale che abbraccia l ’ insenatura in cui ogni formaelemento dialoga con lo spazio naturale .
SKJERVSFOSSEN Lungo la Norwegian Scenic Route di Hardanger , nella regione di Granvin , è possibile ammirare la cascata di Skjervsfossen presso cui è stata realizzata un ’ area di
Secondo lei , un buon progetto di inserimento nel paesaggio deve sempre cedere il passo alla natura rispetto al costruito , oppure può essere accettabile un segno architettonico più percepibile ? Bella domanda ! Questa è una delle questioni su cui ruota perennemente il dibattito tra i progettisti che si occupano di architettura del paesaggio e , come è ovvio , non esiste una risposta univoca che possa andare bene in ogni situazione .

INTERVISTA A FRANCESCA NEONATO

Francesca Neonato nel 2002 fonda PN Studio , che raccoglie varie competenze inerenti le componenti ambientali e paesaggistiche , dove progetta parchi , aree verdi , reti ecologiche , agricoltura rigenerativa e riqualificazione del paesaggio . Ha pubblicato oltre cento tra contributi scientifici e articoli per riviste specializzate , diversi libri , di cui l ’ ultimo nel 2019 “ Oro verde . Quanto vale la natura in città ”.
Come sempre è fondamentale la lettura e la consapevolezza del contesto paesaggistico , dico questo anche se può sembrare tautologico e scontato , ma nella pratica professionale non è così . Infatti , nonostante molti si definiscano paesaggisti , solo una preparazione specialistica che arriva dall ’ architettura del paesaggio , basata sulla capacità di analizzare il paesaggio stesso in ogni sua componente e il saper riconoscere le componenti e i layers che interagiscono in quello specifico paesaggio , riesce a mettere in campo una capacità critica e un ’ accurata lettura delle priorità che individuano le caratteristiche identitarie di quel luogo . Questo è il vero approccio a un progetto del paesaggio . La Norvegia , per la quale ho fatto anche qualche progetto attraverso il Laboratorio di Progettazione del Politecnico di Milano presso cui insegno , è molto diversa dal nostro contesto mediterraneo perché la presenza della componente naturale è preponderante e le interazioni con le attività umane , i segni dell ’ antropizzazione sono veramente scarsi , soprattutto se ci spostiamo verso nord o in contesti dove l ’ insediamento umano non era favorito . Quindi , da questo punto di vista , i norvegesi hanno una “ libertà di azione ” maggiore della nostra . Tuttavia in Norvegia c ’ è stato uno sviluppo dell ’ architettura , prima ancora che dell ’ architettura del paesaggio , molto coerente con il luogo , per cui l ’ utilizzo di materiali