A scoltandolo raccontare il suo progetto di bagno pubblico genderless , l ’ immaginario corre a due icone che , da secoli indicanti le toilette per signore e signori , pur rivisitate dagli ineludibili restyling grafici , di colpo appaiono obsolete come reperti neolitici . Simboli di una classificazione fisica e sociale che da tempo scricchiola e chiede ormai un aggiornamento , anzitutto comunicativo . Architetto , Interior Designer & Strategist con una lunga esperienza nel mondo Wellness e Ho . Re . Ca ., attivo a Milano con il suo GGAStudio , Giorgio Grandi accetta la sfida e lancia la sua proposta con il progetto IoG ( Internet of Genders ). Un sistema aperto e rimodulabile di bagni pubblici e accoglienza pensato per i nodi di interscambio . Un ’ isola multifunzionale e polisensoriale , ad alto tasso comunicativo , provocatoria e proiettata in un futuro che per molti aspetti è già presente , incentrata sul tema dell ’ identità di genere e sul superamento della distinzione binaria maschio / femmina a favore di una fluidità tipica di un ’ umanità in movimento come è quella dei nostri giorni . E quale spazio migliore di un aeroporto o anche una stazione , non-luoghi per eccellenza , per una non-distinzione in base al sesso o ad altre peculiarità fisiche e culturali ? Inserito in un punto di transito , il progetto di Grandi diventa così un ’ occasione di piccola rinascita ( un cambio d ’ abito , una doccia rigenerante , un ritocco al makup ) per individui itineranti , un ambiente significativo e “ parlante ” dove spazi di benessere e cura sono fruibili proprio da tutti : non solo persone transgender , ma adulti , bambini , ragazzi , anziani , individui con diverse abilità , di varie etnie e culture . E anche animali di piccola taglia . « Soprattutto – osserva Grandi –, l ’ ho concepito come un luogo da vivere non distrattamente , ma portandosi via messaggi di inclusione e positività . Ho sviluppato il tema del bagno pubblico senza genere come un bagno-manifesto e un ’ isola di riflessione a partire dal logo che , riproposto in planimetria , gioca sul simbolo del terzo genere e su quello dell ’ accensione internet . Come a dire “ accendiamo i cervelli ”». In pratica , si tratta di un ambiente di circa 200 metri quadrati , con zone dedicate alle varie funzioni , dove i temi della natura e dell ’ acqua , dominanti , seguono l ’ utente lungo l ’ intero percorso . Ovunque , l ’ idea che tutto è fluido e la società è liquida , a dirla con Bauman . Nell ’ isola centrale circolare , un ’ installazione di verde sospesa dove appaiono parole sull ’ identità . Qui la magia è massima davanti agli specchi , smart mirror dove immagini o frasi ci ricordano che difformità e contaminazioni sono insite nella natura . Quest ’” isola
delle diversità ” ( dove si è accompagnati da immagini digitali di personaggi del mondo dei fumetti o della cultura e che si organizza su altezze accessibili anche a bambini e a persone di statura ridotta ) si articola in tre aeree , indicate anche da una recente ricerca americana sugli spazi di accoglienza dell ’ aeroporto : washing , grooming ed eliminating . Ai due lati della zona centrale , lo spazio dedicato al bere , con fontane ( cilindri d ’ acciaio nei colori della bandiera genderless giallo e viola ) e una cascata digitale negli stessi colori . Dall ’ area grooming si arriva ai servizi veri e propri . « Qui , superando il dualismo maschio-femmina , ho pensato , anche ironicamente , di distinguere per taglie : S , M , L , XS ( bambini e persone di bassa statura ), XL ( per famiglie ) e XM ( con necessità di supporti speciali ). Prima dell ’ uscita , piccole isole del silenzio per telefonate e videochiamate . E non mancano un water bar con acque di tutto il mondo e sedute dei fratelli Campana realizzate con scarti di tessuti , un corner medico-sanitario di first aid e due isole doccia ». Nell ’ area eliminating i vasi sono smart toilet autopulenti regolabili in altezza , ideali per gli anziani . Tra i materiali inseriti , grès autopulente per pavimenti e rivestimenti , solid surfaces facilmente ripristinabili per i top lavabi , luci a led . Un sistema domotico regola i consumi idrici ottimizzando gli scarichi dei vasi in base al flusso di utenti . autore
GGASTUDIO Giorgio Grandi Architetto titolo del progetto
IoG ( Internet of Genders )
GGAStudio | Giorgio Grandi Architetto