IL BAGNO ARCHITETTURA 2021 | Page 12

DGO _ Diego grandi office titolo del progetto
Mio , tuo , nostro

A ttivo nel mondo della progettazione , a Milano , dal 1997 , nel 2002 Diego Grandi ha creato DGO , studio che si occupa , a livello internazionale , di interior , product e design consultancy . Nella chiacchierata intorno al bagno che ha ideato per noi , partiamo dalla spiegazione del nome che ha scelto per il progetto : “ Mio , tuo , nostro ”. « L ’ idea è stata di creare un movimento , una libertà partecipata o solitaria . Nello spazio longitudinale si individuano , in successione , tre momenti : il primo è l ’ ingresso con un lavabo , uno specchio che ricorda un emoji ( ha una mensolina e un portaspazzolino che sembrano una bocca stilizzata e un occhio ), due sedute e un guardaroba . Questo è il momento “ mio ”: posso viverlo come voglio , utilizzando il guardaroba che può anche essere una libreria , ascoltando musica , personalizzando lo specchio secondo l ’ umore . Dietro la quinta che accoglie i lavabi ci sono i vasi ( momento “ tuo ”, riservato ). In ultimo , la porzione di bagno dove trovano spazio la doccia e un secondo lavabo . Il momento “ nostro ”. Cioè , qui la fruizione , grazie alla presenza del lavabo e della doccia , può essere partecipata . Nel concetto tradizionale di bagno , soprattutto se pensato per l ’ uso da parte di una coppia , troviamo due lavabi gemelli affiancati . Invece a me è piaciuto collocare i due elementi in luoghi diversi , in modo che mentre un partner fa la doccia , l ’ altro usa il lavabo . Insomma , le due persone sono insieme ma fanno cose diverse , in relazione diretta con l ’ outdoor . Esprimendo il proprio bisogno di libertà , ma anche di condivisione ». Anche della doccia , un modello che Diego Grandi ha creato per Zucchetti e che ricorda i “ Mobiles ” di Alexander Calder , si può dire che segua in pieno il tema della versatilità poiché è ricca di giunti e dotata di un contrappeso che la sposta a seconda del movimento . Poi c ’ è la tenda che , elemento non statico per eccellenza , rivisita una presenza classica del bagno . E a proposito di citazioni vintage , l ’ ante-bagno ( Grandi chiede espressamente di chiamarlo così ), cioè lo spazio introduttivo alle altre zone , evocando l ’ antibagno di antica concezione porta una suggestiva nota di sospensione , di attesa , come un filtro , rispetto all ’ esterno , che consente di accedere più leggeri allo spazio benessere vero e proprio . Riguardo alla palette cromatica , il progettista precisa che più che i colori qui lo ha interessato il multiformato : « a pavimento , nelle prime due zone , abbiamo applicato piastrelle piccole , per dare l ’ idea di un ritmo serrato , mentre per le pareti abbiamo scelto grandi lastre sottili . Il legno , con lunghe doghe che fanno somigliare il pavimento a un tappeto giapponese , caratterizza tutta la zona doccia-lavabo . Come tonalità abbiamo selezionato cromie neutre scure , con vibrazioni mattglossy , consentite dalla presenza dell ’ abbondante luce diurna ». Come sta cambiando il modo di vivere il bagno , anche alla luce dell ’ evento pandemico ? « Nell ’ ultimo anno si sono accentuate necessità già presenti da tempo . Gli stili di vita sono cambiati : come ho cercato di dimostrare nel mio progetto , il bisogno di far convivere diverse esigenze dell ’ individuo , della coppia o del nucleo famigliare caratterizzerà sempre di più gli spazi abitativi , compreso il bagno . Via libera , dunque , ad ambienti e soluzioni flessibili , multifunzionali . E massima attenzione a libertà creativa ed espressione corporea . Il bagno è un luogo mutevole , immaginativo , spesso con valenze scenografiche . Non sarà un caso che molte buone idee vengano proprio lì ». autore

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