I Quaderni della Consapevolezza Il Potere delle Rune | Page 3
R
U N E
E
D I V I N A Z I O N E
L’antico alfabeto germanico è rappresentato dai
simboli runici, utilizzati non solo per scrivere
ma anche e soprattutto per incanalare le energie.
ed eterna lotta fra il bene e il male. Infatti le
Rune vengono rappresentate come dei segni
"magici", che aprono le porte della consapevolezza alla percezione e all'utilizzo delle forze
nascoste della natura, rappresentate e racchiuse
in ogni singola Runa.
LE ORIGINI STORICHE
Secondo molti storici, la nascita all'alfabeto
runico è da collocare verso il V secolo prima di
Cristo. Altri, però, affermano che si tratta di un
riadattamento della scrittura greca, con la cui
cultura i goti scandinavi nel II secolo d.C., probabilmente, vennero in contatto. Altri ancora,
affermano che le Rune si siano invece originate
in seno alle popolazioni alpine dell'Italia settentrionale, come riadattamento dell'alfabeto latino
o etrusco.
L'origine, come si vede, è ben controversa.
Sicuro è invece il momento in cui per la prima
volta vengono citate: lo storico romano Tacito,
nel 98 d.C., le descrive nella sua opera
"Germania", e le indica come mezzo usato per
divinare. Spiega che si tratta di ramettini spezzati e marcati con dei segni particolari: "notae",
gettati su di un panno bianco da un sacerdote se la richiesta è pubblica, o dal padre di famiglia
- se è eseguita in privato.
Le Rune, comunque, al di là di questo loro significato "energetico", che andremo a spiegare nel
corso del testo, sono state in precedenza utilizzate dalle popolazioni dell'Europa Centrale e del
Nord come un alfabeto molto pratico. Infatti in
Europa, al tempo dei Romani, il coltello era un
attrezzo posseduto da quasi ogni adulto, ciò permise di riprodurre facilmente nel legno o nella
pietra le linee dritte dell'alfabeto runico, e per
questo ebbe un rapido utilizzo e sviluppo. Molte
iscrizioni runiche illustrano semplicemente la
proprietà, le tombe, qualcosa o qualcuno.
All'inizio della loro storia, le Rune ebbero poche
regole di scrittura. Potevano essere scolpite,
indifferentemente, da sinistra verso destra e da
destra verso sinistra, o anche secondo il metodo
"Boustrophedon", dove la prima riga veniva
scritta da sinistra verso destra, quella successiva
da destra verso sinistra e via di seguito. Le Rune
venivano inoltre, spesso capovolte. Il segno
scritto al contrario, o quello speculare, avevano
però lo stesso valore fonetico.
Tuttavia è nel poema "Edda" che troviamo la
storia in cui viene narrato come sono nate.
L'Edda è considerato la prima opera della letteratura germanica a cui si riferiscono le popolazioni scandinave (escluso la Finlandia, che è una
lingua slava), le anglofone e le tedesche. Un po'
come potrebbe essere per la lingua italiana la
"Divina Commedia".
La prima stesura dell'Edda Antica, o Edda
Poetica, atribuita al monaco cristiano Saemund,
avvenne nell'800 d.C. in terra vichinga. Ma fu
molto più tardi che lo storico islandese: Snorri
Sturluson, tra il 1179 e il 1241, riscrisse ciò che
oggi viene chiamata l'Edda in Prosa.
In questo poema sono riportate le parole di antichi poeti, che vennero trasmesse oralmente nei
secoli precedenti.
Qui si descrive, in forma allegorica, la continua
1
Durante il periodo buio dell'Europa, quando
l'alfabeto latino-romano acquisì una maggiore
rilevanza, la convenzione romana di scrivere da
sinistra verso destra, divenne la regola anche per
l'alfabeto runico.
I secoli che seguirono si caratterizzarono per la
diffusione in Europa del cristianesimo. In questo periodo la scrittura runica andò pressoché in
disuso a causa dell'affermarsi dell'alfabeto latino-romano e delle sue varianti.
Durante il Medioevo, quando il cristianesimo
divenne l'elemento culturale dominante nella
maggior parte dell'Europa, le Rune caddero
quasi del tu