I PIACERI DELLA VITE NUMERO 4 - SETTEMBRE 2017 | Page 57

Una pietanza di sicuro impatto non so- lo in bocca ma alla vista ma anche dai bel colore rosa acceso del gambero fresco che viene esaltato ancor più dal contrasto bianco-nero della base e della pasta. Il procedimento potrà sembrare non particolarmente impegnativo, tuttavia, nella preparazione di pietanze del ge- nere il rischio di ottenere un piatto squilibrato verso mare o verso terra è sem- pre dietro l’angolo, oltre al fatto che spesso può capi- tare di non riuscire a far legare bene tra loro i vari sapori. E’ chiaro quindi che, per realizzare que- sto piatto a regola d’arte, oltre agli ingredienti ba- se che tra poco vi svele- remo, è necessario so- prattutto un bel pizzico di esperienza per dosa- re bene le quantità del- le materie prime, che devono essere neces- sari mante freschissi- me e di prima qualità, e nel saper modulare al secondo i singoli tempi di cottura. Innanzitutto, prima an- cora di accendere i fuo- chi, è conveniente pre- pararsi tutti gli ingre- dienti base per poi averli pronti e a portata di mano nel momento esatto in cui andranno aggiunti alla pa- sta. Quindi è consigliato ini- ziare tagliando a cubetti un bel pezzo di lardo di Colonnata. Subito dopo si andrà a preparare la tartare di gamberi di Mazara del Vallo, da taglia- re a coltello in piccoli cubetti dopo a- verli sgusciati. Ovviamente bisognerà lasciarne qualcuno integro per poi essere utilizzato come guarnizione fi- nale. Stesso discorso per la rana pe- scatrice, che però andrà appena scot- tata in padella. Nel frattempo bisognerà cominciare a preparare la base per la salsa, per la hhhhhhh quale sono invece necessari un ramet- to di rosmarino, uno spicchio d’aglio e appena un filo di un buon extravergine di oliva. Appena scaldato l’olio andrà subito aggiunto il lardo, che servirà a dare succulenza e struttura alla pietanza. Solo a questo punto ci si potrà concentrare completa- mente sulla cottura pasta, che dovrà essere rapidis- sima. Essa andrà scolata al dente per poi finire di- rettamente in padella do- ve, per un altro paio di mi- nuti verrà fatta addensare al nero di seppia. Al tutto andrà aggiunto un mezzo mestolo di brodo di pesce e un sorso di vi- no bianco per sfumare. Raggiunta la giusta mantecatura si potrà finalmente passare all’impiattamento. Que- sta, ovviamente è la fase in cui mag- giormente è possibile espri- mere la propria fantasia e il proprio senso estetico. Tutta- via, il consiglio di Fabrizio al riguardo, è solo quello di non perdere mai troppo tempo in questa operazione. Qualsiasi sia la for- ma e la guarnizio- ne vogliate dare alla pasta è cate- gorico che sia fatto velocemente, per non rischiare di far arrivare a tavola il piatto già freddo. Ma ciò non significa non de- dicare la dovuta attenzione a questo passaggio fondamentale per la presentazione del risultato finale al cliente. Il segreto è sempre quello di arrivare pronti a questa fase cruciale. Fabrizio in questo caso ha optato per una forma a cono, sulla quale ha posto un top a base di rana pescatrice, gam- bero di Mazara e rosmarino, preparata ovviamente con debito anticipo. Lo stesso motivo si ripete anche alla base, che risulterà quindi quasi com- pletamente circondata dai colori dei jjjjjjjjjj 57