I PIACERI DELLA VITE NUMERO 4 - SETTEMBRE 2017 | Page 30
Negli spettacolari vigneti di Cantina Sant’Andrea,
dove, tra lande incontaminate e paesaggi lunari,
il Moscato di Terracina DOC raggiunge
la sua massima espressione...
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di Federi co Din
A
lmeno fino a qualche decen-
nio fa, Terracina era poco più
di un piccolo borgo di pesca-
tori ai piedi dell’antichissimo
Tempio di Giove Anxur, avvolto da
un’interminabile distesa di oltre 1500
ettari vigneti di moscato. Una sorta di
immenso giardino urbano che da mon-
te scendeva fino al mare. Dopo la pe-
sca, infatti, la viticoltura era probabil-
mente la principale fonte di sosten-
tamento dell’intera comunità. Eppure,
a testimonianza di quella tradizione
vitivinicola così viva in passato, sono
rimasti oggi soltanto pochi e isolati
lotti ancora vitati. Questo non solo a
causa della rovinosa invasione della
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i
fillossera, ma anche perché, dal dopo-
guerra in poi, si è preferito orientare
gli investimenti soprattutto nell’edi-
lizia turistica e balneare. Una scelta
economicamente vincente, che però ha
fatto ben poco per preservare l’integri-
tà di quei paesaggi e di quell’immenso
patrimonio ampelografico locale.
Nonostante ciò, c’è ancora un posto
in cui tuttora è possibile ritrovare ampi
ritagli di quella viticoltura storica an-
data in gran parte perduta. Ci riferiamo
all’area protetta di Campo Soriano , un
vero Monumento Naturale incastonato
tra i Monti Ausoni, ma anche un luogo
nel quale la coltura della vite ha sapu-
to mantenersi estremamente viva.