Guide agli itinerari più belli d'Italia Verona - Dic. 2013 | Page 14
Chiesa di Santa Maria in Organo
Postato da Guiditaly
Guiditaly
chiese,verona
Una chiesa antichissima,
le cui origini si perdono
nel tempo e risalgono
sino all'età longobarda,
che
conserva
una
ricchissima decorazione
pittorica.
Nella
visita
particolare
attenzione
meritano
le
tarsie
presenti nel coro ligneo e
sugli
armadi
della
sagrestia
45.44416°N , 11.00422°E
Le origini della Chiesa di Santa Maria in Organo si perdono nel tempo e
risalgono sino all'età longobarda, tra il VI ed il VII secolo dopo Cristo.
Distrutta e celermente riedificata dopo il terremoto del 1117, venne
nuovamente ricostruita a cavallo del '500 dai MONACI BENEDETTINI a cui
era stata affidata nel 1444 dal papa Eugenio IV. Divenuta una delle abbazie
più ricche della città era affacciata su un canale laterale del fiume Adige
(l'odierna via Interrato dell'Acqua Morta) che dopo una disastrosa piena
venne chiuso negli ultimi anni dell'ottocento, decretando purtroppo la fine di alcuni degli angoli più caratteristici
della vecchia veronetta.
La MAESTOSA FACCIATA è incompiuta e si presenta con uno stile composito, divisa in due parti nettamente
distinte. La parte inferiore in marmo bianco (opera del Sanmicheli) è rinascimentale e più recente, con tre
imponenti arcate separate da paraste e semicolonne corinzie; la parte superiore è gotico-romanica e mantiene
l'originario rivestimento che alternava filari di cotto e tufo, terminante nel sottotetto con una delicata decorazione
ad archetti pensili. Rinascimentali sono anche le forme del cinquecentesco campanile, presente sul fianco destro
della chiesa, che esce dagli schemi tipici veronesi: ordini sovrapposti di finestre bifore, cieche nei livelli inferiori e
aperte nella cella campanaria, sormontati da una balaustra che circonda un tamburo ottagonale con cupolino
slanciato.
L'interno a tre navate ha la forma di una croce latina, con presbiterio e transetto (navata trasversale) leggermente
rialzati rispetto alla chiesa plebana. Sin dal primo sguardo il visitatore percepisce d'essere entrato in un TEMPIO
IMPORTANTE, che conserva una richhissima decorazione pittorica: affreschi di Francesco Caroto e Nicolò Giolfino
sui frontoni della navata centrale; pale di Antonio Balestra, Paolo Farinati, Francesco Torbido e del Guercino nelle
cappelle laterali; affreschi di Francesco Morone, dipinti di Domenico Brusasorci e una pala di Alessandro Turchi
detto l'Orbetto nella sagrestia. Sotto il presbiterio si trova la chiesa inferiore, costruzione preromanica a tre navate
con volte a crociera, colonne e capitelli del VIII secolo. Visitabile su richiesta contiene una famosa pala