Guide agli itinerari più belli d'Italia Venezia - Dic. 2013 | Page 30
Teatro La Fenice
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teatri,venezia
45.43371°N , 12.33390°E
Fondato nel 1792, il Teatro La Fenice è stato nell'Ottocento sede di
numerose prime assolute di opere di Rossini (Tancredi, Sigismondo,
Semiramide), Bellini (I Capuleti e i Montecchi, Beatrice di Tenda), Donizetti
(Belisario, Pia de' Tolomei, Maria de Rudenz), Verdi (Ernani, Attila, Rigoletto,
La traviata, Simon Boccanegra).
Anche nell'ultimo secolo grande è stata l'attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali quali The
Rake's Progress di Stravinskij, The Turn of the Screw di Britten, L'angelo di fuoco di Prokofiev, Intolleranza di Nono,
Hyperion di Maderna e recentemente Entführung im Konzertsaal di Kagel, Medea di Guarnieri, Signor Goldoni di
Mosca, Il killer di parole di Ambrosini.
Con una capienza di mille posti, un'ottima acustica (ulteriormente migliorata dopo la recente ricostruzione seguita
al devastante incendio del 1996), un'orchestra e un coro stabili di 98 e 66 elementi, un ampio pubblico
internazionale che si aggiunge all'assiduo pubblico locale, la Fenice si pone tuttora come centro produttivo di
primaria importanza, con più di cento recite d'opera all'anno, un'importante stagione sinfonica affidata a direttori
di calibro internazionale (ricordiamo le frequenti collaborazioni con Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Jeffrey
Tate, Vladimir Temirkanov, Dmitrij Kitajenko, i cicli integrali delle sinfonie di Beethoven, Schumann, Brahms, Mahler
e l'attenzione al repertorio contemporaneo, in particolare veneziano, con Nono e Maderna), spettacoli di balletto
e concerti di musica da camera.
Fedele alla storia del teatro, la Fondazione Teatro La Fenice persegue una politica di consolidamento del grande
repertorio operistico, italiano ma anche francese, inglese, tedesco (i legami di Venezia con Britten e Wagner hanno
radici profonde) e slavo, affrontato con alti standard musicali e con attenzione alla migliore sperimentazione
registica recente, politica accompagnata dalla continuità nella ricerca sulla contemporaneità (con nuove
commissioni e allestimenti in prima italiana o in prima veneziana), e da un interesse specifico per il repertorio
barocco, veneziano in particolare, proposto in collaborazione con gruppi specializzati italiani e stranieri.