Guide agli itinerari più belli d'Italia Roma - Dic. 2013 | Page 43
Villa Medici
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La Villa
Medici è un
complesso
architettonico
situato sulla collina del Pincio
accanto a Trinità dei Monti a
Roma. Ospita dal 1803
l'Accademia di Francia a
Roma.
41.90824°N , 12.48235°E
Lo spazio in cui sorge la villa
era occupato nell'antichità
dagli Horti Luculliani. Venne
poi in possesso di Messalina,
che proprio in questa villa fu
uccisa, e fu sede di Onorio e di Belisario.
Caduto l'impero, la sua posizione perifer ica ne causò l'abbandono, e nel
1564, quando i nipoti del cardinale Giovanni Ricci di Montepulciano
acquistarono il terreno fecero ampliare l'unico edificio affidando i lavori al
figlio di Lippi, Annibale, e si dice che vi abbia contribuito anche
Michelangelo.
Nel 1576 la proprietà fu acquisita dal cardinale Ferdinando de' Medici, che
fece completare i lavori da Bartolomeo Ammannati. Secondo il gusto dell'epoca, una parte dei ruderi furono
interrati, mentre bassorilievi e statue romane riemerse dalle vigne venivano incastonate, in una sorta di grande
museo all'aperto, nella facciata della villa e nel grande giardino che richiamava i giardini botanici creati da suo
padre Cosimo a Pisa e a Firenze, ricco di piante di pino, cipresso e querce ma anche di piante rare, e decorato
con sculture che richiamano palazzo Spada. Non mancava, all'interno, l'antiquarium dedicato ai pezzi più pregiati.
Molti di questi materiali furono portati a Firenze quando il cardinale divenne Granduca di Toscana, nel 1587. Per
un secolo e mezzo la villa fu uno dei luoghi più eleganti e mondani di Roma, sede degli ambasciatori del
Granducato di Toscana alla corte papale.
Quando, nel 1737, la linea granducale dei Medici si estinse, la villa passò ai Lorena, come il Granducato. La
spoliazione definitiva della villa avvenne per volontà del granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1789, desideroso
di radunare a Firenze tutte le collezioni medicee. Vennero così imballato e spedito via mare tutte quello che si
poteva trasportare. Tra i pezzi più pregiati vi furono le statue romane nella Loggia dei Lanzi, la Venere Medici agli
Uffizi, il Vaso Medici, un enorme cratere neoattico sempre agli Uffizi, l'obelisco di Boboli o la vasca in granito
grigio proveniente forse dalle terme Alessandrine (l'elenco è molto più lungo e comprende un gran numero delle
antichità agli Uffizi, a Palazzo Pitti ed al Museo archeologico di Firenze).
Durante l'età napoleonica, con il breve Regno d'Etruria, la villa pervenne a Napoleone Bonaparte, che ne prese
possesso nel 1803 e vi trasferì l'Académie de France à Rome, la cui sede era stata incendiata nel 1793. Questa
prestigiosa istituzione culturale ebbe fra i suoi direttori Ingres e Balthus.
Da allora la villa ospitò i vincitori del Prix de Rome.
Dal 2000 l'Accademia di Francia ha intensificato la propria presenza nel panorama culturale romano, localizzando
a Villa Medici importanti mostre ed eventi artistici e culturali. Nel 2003 per commemorare i duecento anni
dall'insediamento dell'Accademia di Francia a Roma è stata presentata la mostra Le Maestà di Roma con triplice
sede a Villa Medici alle Scuderie del Quirinale e alla GNAM. Esposizione imponente che ha visto tornare sul luogo
di produzione numerosi capolavori oggi dispersi in tutta Europa.