Guide agli itinerari più belli d'Italia Palermo - Dic. 2013 | Page 17
Palazzo Ajutamicristo
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palazzi,palermo
Il Palazzo prende il nome da
38.11311°N , 13.36721°E
Guglielmo
Ajutamicristo,
barone di Misilmeri e di
Calatafimi, che l'aveva fatto
costruire per la sua famiglia
tra il 1495 ed il 1501
Questi, banchiere di origine
pisana, arricchitosi nel giro di
qualche decennio con il
commercio di formaggi e di
cereali siciliani, stanco di
abitare nell'arabo castello di
Misilmeri, da tempo desiderava realizzare nella capitale una 'domus magna'
che bene potesse rappresentare la sua ricchezza e che risultasse da
ornamento e decoro alla città stessa.
L'occasione gli fu offerta dall'arrivo a Palermo del celebre architetto Matteo
Carnilivari (già autore del Palazzo Abatellis, oggi Galleria Regionale della
Sicilia), al quale egli affidò la fabbrica del suo palazzo sulla strada di Porta
Termini. Ma, a causa dell'eccessiva spesa, il palazzo venne realizzato solo in
parte, modificando i grandiosi piani stabiliti all'inizio.
Lo storico palazzo fu in quel tempo la dimora prediletta di ospiti illustri. Nel 1500 ospitò la regina Giovanna,
moglie del re Don Ferrante di Napoli; nel 1535 vi soggiornò l'imperatore Carlo V, non potendo alloggiare nel
Palazzo Reale non adatto alla sua magnificenza; nel 1544 vi dimorò Muley Hassan, re di Tunisi, poco prima di
essere accecato da suo figlio Ajaja; nel 1576 vi fu ricevuto Don Giovanni d'Austria, fratello del re Filippo II, vincitore
della battaglia di Lepanto alla quale aveva preso parte anche l'ammiraglio Marcantonio Calefati con la flotta
pisana.
Nel 1588 Margherita Ajutamicristo concesse il palazzo a Francesco Moncada, primo principe di Paternò, per il
canone di 390 onze annuali, concessione che ben presto si tramutò in proprietà.
Nell'800 i Moncada vendono il Palazzo alle famiglie Calefati di Canalotti e Tasca d'Almerita; a tutt'oggi la famiglia
Calefati detiene la sua parte di proprietà, mentre l'altra metà è stata acquistata dalla Regione Siciliana.