Guide agli itinerari più belli d'Italia Napoli - Dic. 2013 | Page 9
Cappella Sansevero
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chiese,musei,napoli
La Cappella Sansevero (o chiesa di Santa Maria della Pietà) è tra i più
importanti edifici di culto di Napoli; è situata nelle vicinanze della piazza San
Domenico Maggiore, attigua al palazzo di famiglia dei Principi di Sansevero,
da questo separata da un vicolo una volta sormontato da un ponte sospeso
che consentiva ai membri della famiglia di accedere al luogo di culto
direttamente.
40.84921°N , 14.25506°E
Numerosi furono gli Anonimi pervenuti al Re di Napoli Carlo III di Borbone
(che fortunatamente non ne tenne mai conto ed anzi incitò il Principe nella
sua opera) con cui si tacciava l'intero complesso di idolatria.
La Cappella Sansevero è, comunque, un concentrato di opere scultoree e
pittoriche, a partire dall'affresco che ne orna il soffitto, noto come 'il
paradiso dei Sansevero', opera di un pittore minore, tale Francesco Maria
Russo che, come riportato nell'affresco stesso, lo realizzò nel 1749. Colpisce,
ancor oggi, la brillantezza dei colori anche in questo caso dovuti all'inve ntiva
di Raimondo di Sangro ed alla sua pittura 'oloidrica' in cui, pare, sostituì la
colla, normalmente impiegata per gli affreschi, con altre sostanze di sua
concezione. L'affresco del soffitto termina, in corrispondenza delle finestre,
con sei medaglioni monocromi, in verde, con i Santi protettori del Casato:
Bernardo, Filippa, Odorisio, Randisio, Rosalia. Al disotto di questi, sei
medaglioni marmorei, opera di Francesco Queirolo, con le effigi di sei Cardinali espressi dalla famiglia di Sangro.
Per l'impianto statuario, il Principe chiamò l'ottantaquattrenne Antonio Corradini, veneto e massone, che riuscì
però ad ultimare solo la statua della 'Pudicizia Velata' (dedicata alla madre prematuramente scomparsa) e lasciò
alcuni bozzetti per altre opere. Secondo una leggenda, a lui si dovrebbe il bozzetto originario dello stesso 'Cristo
velato', ma recenti scoperte hanno consentito di assegnare progettazione e realizzazione dell'opera al solo
Giuseppe Sanmartino.