Guide agli itinerari più belli d'Italia Catania - Dic. 2013 | Page 9
Padova, il quarto una Sacra Famiglia con san Giovanni del pittore catanese Abbadessa e nel quinto altare
un'immagine di santa Rosalia. Difronte a questo altare, appoggiato ad un pilastro, è il monumento funebre del
vescovo di Catania Orlando morto nel 1839. Nel lato destro della croce latina vi è il monumento funebre del
vescovo dell'ultima ricostruzione mons. Pietro Galletti. Esso è il più sontuoso monumento della chiesa, tutto in
marmo e riccamente decorato. Proseguendo si trova la cappella laterale dedicata alla Vergine dell'Incoronazione.
In fondo alla navata di destra è la cappella più cara a tutti i catanesi.
Protetta da un'alta cancellata in ferro battuto vi è la maestosa cappella dedicata a sant'Agata. Nella parete sinistra
di essa si apre la porta dorata finemente decorata che da accesso alla camera sotterranea chiamata dai catanesi '
a cammaredda' entro la quale vengono custoditi il busto reliquiario di sant'Agata e lo scrigno con le sue reliquie.
Nella cappella, decorata da un affresco che raffigura santa Lucia orante sulla tomba di sant'Agata per invocare la
guarigione della madre inferma, vi è il monumento funebre del viceré Ferdinando Acugna grande devoto della
martire Agata. Sull'altare della cappella è situato un bassorilievo rappresentante sant'Agata incoronata da Dio con
san Pietro e san Paolo con gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
L'altare maggiore situato nell'abside centrale, in stile normanno, è contornato da un coro ligneo a 34 stalli
risalente alla fine del XVI secolo dello scultore napoletano Scipione di Guido. Al centro dell'abside realizzata in
pietra lavica dell'Etna e risalente alla prima edificazione della chiesa, è inserita una grande finestra monofora del
XII secolo con una vetrata moderna. L'altere è in marmo policromo e sulla sommità è presente una base in
argento atta ad ospitare il busto reliquiario di sant'Agata nel corso dei festeggiamenti in suo onore.
Nella navata di sinistra esistono quattro monumenti funebri dedicati ad altrettanti vescovi di Catania. Alla fine del
braccio di croce sinistro è ubicata la Cappella del SS. Crocefisso opera di Domenico Mazzola (1577). La cappella
non è molto luminosa e contiene un grande crocifisso contornato da due statue della Madonna Addolorata e di
san Giovanni. Altro elemento importante è una Via crucis. Nella cappella esistono altresì i monumenti sepolcrali di
alcuni esponenti della casata aragonese: Federico III (il sarcofago è di probabile età romana), Giovanni, Ludovico,
Costanza (quest'ultima moglie di Federico il Semplice). Tornando sulla navata di sinistra si trova il primo altare del
messinese Antonio Subba con un San Pietro che consacra san Berillo. Segue il secondo con una tela del 1605
rappresentante il martirio di sant'Agata. Il terzo altare ha una tela del Borremans con un Sant'Antonio abate nel
deserto. Il quarto altare presenta una tela del Tuccari con san Filippo Neri. Il quinto altare ha una tela di san
Francesco di Paola ed il sesto un dipinto di San Giorgio che uccide il drago. Sull'ingresso della chiesa sorge un
grande organo del 1877 e la cantoria.
Il miracolo dell'eccidio scampato
Quando nel 1232 la città di Catania aderì ad una rivolta antisveva, che aveva unito diverse città siciliane, Federico II
di Svevia, re di Sicila, venne appositamente con un poderoso esercito per punire la città rivoltosa. Secondo la
tradizione, re Federico, infuriato, ordinò di distuggere la città e di uccidere tutti i suoi abitanti, ma revocò l'ordine
e si pentì del suo intento quando, assistendo ad una messa in cattedrale, lesse la frase miracolosamente apparsa
sul suo breviario 'Non offendere la patria di Sant'Agata, poiché è vendicatrice dei misfatti'.