Guide agli itinerari più belli d'Italia Catania - Dic. 2013 | Page 15
Odeon
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archeologia,catania
Ad
ovest
del
Teatro
37.50289°N , 15.08282°E
romano, all'interno dell'area
demaniale, si trova il
piccolo teatro o Odeon,
delimitato a nord dalla via
Teatro Greco e a ovest
dalla via Sant'Agostino.
Lorenzo Bolano ne dà una
descrizione sintetica ma
molto
interessante
che
permette di conoscere lo
stato di conservazione del
monumento alla metà del XVI secolo, in un'epoca precedente alla
spoliazione che si fece dei monumenti antichi per la costruzione delle Mura
della città e precedente, ovviamente, al terremoto del 1693.
Al suo tempo l'edificio, subite le devastazioni di Ruggero, già in possesso
nel XV secolo della famiglia Carrera che lo utilizzò per il recupero di
materiali utili alla costruzione della vicina chiesa di Sant'Agostino, si
conservava tuttavia in maniera da essere ben riconoscibile. Holm, che lo vide
già parzialmente liberato, lo descrisse con esattezza confermando quanto
già detto un secolo prima dal Biscari: la cavea, semicircolare e rivolta verso sud est, è costituita da una prima serie
di gradini dei quali il primo si posa direttamente sull'orchestra; una stretta praencinctio separa questo primo
ordine dal resto delle gradinate divise in cunei da scalette e poggiate su diciotto muri a raggiera. Essi delimitano
vani non comunicanti tra di loro, aperti verso l'esterno e in antico utilizzati, si dice, come botteghe. La presenza di
soglie e controsoglie con i fori per l'incasso dei cardini attesta la presenza di porte di chiusura.
L'esterno è caratterizzato da una successione continua di aperture ad arco con un raro elemento architettonico
caratterizzante l'intera struttura; si tratta di un architrave retto in blocchi squadrati in pietra lavica posti più in
basso dell'imposta dell'arco; privo di una funzione portante, esso è un elemento decorativo di straordinaria
originalità.
Biscari, che bene colse il carattere di unicità o comunque di rarità dell'Odeon, identificò quale elemento di
comunicazione tra esso ed il Teatro una grande scala posta tra i due monumenti ritenuta di epoca medievale.
Holm riferisce il noto tentativo del Barone Sigona di Villermosa di demolirne una parte facendo saltare
nottetempo la volta di un fornice, in quanto esso era di impedimento al progetto di ampliamento alla sua casa.
La gravità del fatto indusse Paolo Orsi, Soprintendente alle Antichità, a procedere all'espropriazione dell'area e
alla liberazione del monumento.