Guide agli itinerari più belli d'Italia Bologna - Dic. 2013 | Page 23
Santuario della Madonna di San Luca
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Tradizionale oggetto di
44.47909°N , 11.29806°E
culto religioso legato
alla
devozione
dell'immagine
della
Beata Vergine di S. Luca
nonchè
confortante
approdo visivo per i
bolognesi che rientrano
in città, il santuario
posto sul Colle della
Guardia
rappresenta
uno dei simboli di
Bologna. Le oltre 600
arcate del portico, unico al mondo per la sua lunghezza di quasi quattro
chilometri (3.796 m), collegano il santuario alla città e agevolano la
processione che ogni anno dal 1433 conduce la bizantina Madonna con
Bambino alla cattedrale durante la settimana dell'Ascensione. La sua
realizzazione si avvia nel 1674 con la costruzione a Porta Saragozza dell'arco
Bonaccorsi di G. G. Monti. Allo stesso architetto si attribuisce il progetto
definitivo del tratto in pianura del portico ritmato da un modulo compositivo
di estrema sobrietà e semplicità, ripreso dal suo successore C.F. Dotti a partire dal secondo decennio del '700. La
parte terminale del percorso collinare, progettata da quest'ultimo, si caratterizza invece per la dinamica variazione
di visuali e di punti di fuga fino alla visione finale del santuario.
L'avvio del percorso in salita è enfatizzato lungo via Saragozza
dall'Arco del Meloncello, progettato dal Dotti con probabile
intervento dello scenografo Francesco Bibiena. Questa edicola
dalla planimetria curvilinea che ricorre all'uso della colonna
libera rappresenta, insieme allo spazio antistante alla basilica,
l'unico spazio barocco esterno presente in città. La chiesa
attuale viene realizzata dal Dotti tra 1723 e 1757 in sostituzione
di una precedente chiesa quattrocentesca mentre le due tribune
esterne sono concluse dal figlio Giovanni Giacomo nel 1774. In
sintonia con la tradizione bolognese il volume esterno si
presenta privo di decorazioni enfatiche e solenni e si
caratterizza per la semplicità del profilo curvilineo su cui è
impostata la cupola. Entro una planimetria ellittica gli spazi
interni si dilatano a croce greca culminando nell'altare principale che precede la cappella della Vergine. Le
decorazioni sono affidate a V. Bigari per gli affreschi, ad A. Borelli e G. Calegari per gli stucchi e ad A. Piò per le
statue. Tra gli artisti che adornano la chiesa si segnalano inoltre Guido Reni (terzo altare a destra), Donato Creti
(seconda cappella a destra), Giuseppe Mazza (cappella di S. Antonio da Padova), Guercino (sagrestia maggiore).
Nel 1930 Ferruccio Gasparri realizza una funivia che con un solo pilone supera il dislivello di 220 metri tra via
Saragozza e il santuario. Le polemiche che accompagnano il conseguente annullamento del percorso devozionale
si concludono però con la sua definitiva sospensione.