Grande Cucina Settembre/Ottobre 2019 | Page 5

EDITORIALE P r a n d o n i A n n a LA METAMORFOSI DELL’EQUILIBRIO L o diamo ormai per assodato che an- dare al ristorante è un’esperienza, e se la nostra esperienza nei ristoran- ti gourmet è sempre più legata al- lo stupore che proviamo scoprendo nuove forme del cibo, spesso ci troviamo a tavola e as- sistiamo a un vero e proprio spettacolo teatrale. I tempi, le modalità, il susseguirsi delle portate: tut- to è calcolato e pensato, tutto è predeterminato con l’intenzione nemmeno troppo celata di farci pro- vare emozioni, anche contrastanti. Troppo spesso, però, assistiamo a esperimenti gastronomici, di cui noi siamo le cavie. re un sussulto del palato, anche negativo, l’idea stessa di ristorazione sta cambiando i suoi para- metri e sta diventando sempre di più spettacolo. Ma allora, quel piatto provocazione non può es- sere anche in carta: perché altrimenti al povero commensale che lo sceglierà toccherà solo squili- brio, senza contropartita. Quel sapore tutto virato all’acido, all’amaro o all’affumicato (sono questi i sapori imperanti, che troviamo in ogni menu di aspirante o neostellato) sono uno sbaglio in sé. Se rimaniamo ancorati all’idea del gusto, ed è a quello che ci riferiamo quando ideiamo un piatto, allora, ragazzi, fermi tutti. Singoli piatti, all’interno della sinfonia del menu, ci destabilizzano e ci scuotono il palato, provocando a volte stupore, altre volte vero e proprio fastidio. ‘La mia filosofia di cucina mi porta a costruire piatti che, anche se squilibrati in sé, all’interno della partitura hanno un senso’. Sono le parole di un giovane cuoco, che mi hanno stupita e mi hanno fatto pensare. Se il senso è diventato pro- vocare, stupire e portare il commensale ad ave- Abbiamo lanciato il cuore un po’ troppo oltre l’osta- colo. Perché se è vero che ricercare a tutti i costi l’equilibrio può essere noioso o non provocare sen- sazioni forti (pur essendo la legittima ambizione di quasi tutti i grandi!), i clienti vengono al ristorante pur sempre per mangiare bene, non sempre e non solo per essere provocati, per essere stupiti, per essere scossi a prescindere dal gusto. Per quello, basta la quotidianità. [email protected] @panna975 3