GRANDE CUCINA 01-2023 | Page 8

EDITORIAL NOTE

L ’ ITALIA

OLTRE L ’ ITALIA

Mi interrogo spesso su quale sia lo stato dell ’ alta ristorazione italiana all ’ estero e perché non occupi ancora il podio che si merita . Se lo stile italiano fuori dai confini è sempre molto apprezzato e le materie prime e la creatività dei nostri professionisti fanno faville , il sistema ristorativo ha ancora molta strada da percorrere . È vero che la nostra cultura gastronomica ha degli eccellenti rappresentati , di certo non mancano i format della cucina italiana di lusso . Nomi ben noti in questo panorama come Armani / Ristorante a Tokyo , Da Vittorio a Shanghai , Il Ristorante Niko Romito a Dubai , Fiola a Washington , il Don Alfonso a Toronto solo per citarne alcuni , confermano ancora una volta che quel savoir faire dai colori bianco , rosso e verde è decisamente molto stimato . Del resto , rappresentano quella spinta che traina il motore di crescita dell ’ intera domanda dell ’ agroalimentare di casa nostra . ph . Roberto Covi
Eppure sono tanti i giovani italiani emigrati all ’ estero che non hanno trovato uno spazio nel panorama della ristorazione internazionale . Spesso mi chiedo cosa serva oggi per favorire lo sviluppo dell ’ alta cucina italiana oltre confini . Certamente occorrono grandi investimenti e grandi investitori , che riescano a tracciare un percorso , ma soprattutto andrebbe supportata la formazione di competenze italiane sul suolo straniero , magari anche grazie alla spinta di associazioni di categoria che spesso annoverano tra i soci nomi di grande prestigio . In sintesi , serve fare più rete tra i professionisti per occupare quella fetta di mercato estero di alta gamma che adora lo spirito made in Italy . È proprio per questo motivo che a partire da questo numero abbiamo pensato di creare un osservatorio privilegiato sugli chef e imprenditori all ’ e- stero attraverso tre nuove rubriche . Da Barcellona avremo i contributi di Maria Teresa Di Marco , da Parigi di Maria Greco Naccarato e da New York di Stefano Vegliani . Naturalmente il nostro focus rimane la ristorazione italiana che sembra pronta a mettersi in discussione . Lo conferma anche la cover story firmata da Lydia Capasso che racconta e analizza uno dei dilemmi dello chef contemporaneo : optare per un unico menu degustazione o rimanere ancorati al menu alla carta . Intanto , siamo pronti per la seconda edizione del Grande Cucina Talent Prize , Mariacristina Coppeto racconterà come anche nel 2023 supporteremo i veri talenti dell ’ enogastronomia del futuro . Ancora una volta ci soffermiamo sul concetto di chef mentore : Gianluca Biscalchin ha intervistato Carlo Cracco e il suo allievo Davide Cassanello . Sempre ricche di spunti la rubrica di Licia Granello sul rapporto chef produttori , quella di Daniele Sottile , di Marco Torcasio e Thomas Piras dedicata al mondo wine & spirits e le pagine sulla pasticceria da ristorazione . Poi due interessanti focus su Pietro Leeman , a firma di Daniela Acquadro , e sui fratelli Adrià e Roca . Direi che anche in questo numero ne abbiamo di temi su cui soffermarci e riflettere .
Buona lettura . Federico Lorefice