Il progetto inizia con la definizione di un cammino attraverso
la foresta che colleghi Meudon
alta a Meudon bassa, collocando un centro di ricerca in
prossimità di due laghi.
Il rapporto con una “zona proibita”, delimitata da un perimetro preesistente (che racchiude
il lago esagonale), porta a sviluppare un progetto basato sul
tema della barriera, dove l’antico muro viene spezzato interagendo con i volumi dell’edificio. Il “nuovo muro” di acciaio
si snoda lungo il percorso, definendo e tagliando i volumi in
cemento grezzo. Nella sua parte
terminale esso diviene un elemento architettonico leggero e
trasparente, che pare posato su
due appoggi laterali. Il dialogo
tra una matericità dura e una
leggerezza sospesa è costante
nel progetto, creando visuali
sulla natura e sul rapporto che
l’edificio stabilisce con essa.
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