Giornalino2011 | Page 40

La storia del Conte Ugolino
Sunto di morte
Poesia per la danzatrice o in memoria di Angela

La storia del Conte Ugolino

Raccontata dal punto di vista di uno dei suoi nipoti

Possa tu raccontar a li

tue genti di come noi , innocenti pargoli , a lagrimar di stenti , con le guance tra i denti , fummo crudelmente condannati alla fine : giorni , settimane , mesi passaron , ed insieme al padre nostro soffrimmo . I ch ’ ero il più picciol dei frati tanto soffrii che banchetto mi parvero l ’ ossa delle mani al convivio della fame ; che fine è la nostra ? Che condanna fu la nostra ? E , maggiormente , che colpa di noi che di nostro padre in quella torre ne pagammo tutti le conseguenze ! Arrivati all ’ ultimo giorno tanto vedevo star male il pover uomo sofferente che la pancia sua risuonava musica per tutta la stanza . Allora mi avvicinai e arditamente chiesi : “ Padre ! Come dice il frate mio più grande , possiate voi cibarvi di noi , con lo stesso potere conferitovi nel farci . Lo so : giammai un padre sopravvivere al proprio figlio dovrebbe , e che a- troce visione sarebbe ma , o- mai , gridano i vostri occhi per gli stenti della fame , tanto che scuri più del buio son ; possa perciò riviver in te , anche se nelle viscere tue , possa almeno io darvi tale onore !”. Quivi esalai l ’ ultimo spiro e caddi al suolo dormiente , ridestandomi nella fatal quiete .
Paolo Cannata
IV A PNI

Sunto di morte

Il vento soffiava , Ma tu eri lì .
Il sole accecava , ed io ero qui .
Un essere ignobile , ti privò della vita ed io ne restai ferito
Lorenzo Campanella
IV G Tecnologico

Poesia per la danzatrice o in memoria di Angela

Ricordo ... Ricordo .. Quelle serate in cui l ' Aria era Pura e ti fondevi con la Natura in quelle Ballate
Quei giorni in cui sempre impegnata viaggiavi nei dintorni ed affrontavi ogni salita ... LA VITA !!
Ed ora mi ricordo quel giorno triste e ombroso in cui tutti giunsero a venerarti per la dolce e pura figura celestiale che Eri ...
Lorenzo Campanella
IV G Tecnologico
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