Iliade
Giorno 15 aprile noi studenti del
biennio abbiamo assistito alla rappresentazione teatrale "L'Iliade da
Omero ad Omero” ideata e presentata dal direttore artistico Sebastiano Lomonaco.
L'attore con le sue molteplici interpretazioni ci ha permesso di comprendere più a fondo il grande poema omerico, il più antico poema
dell'occidente che narra l'assedio
di una città e celebra una storica
vittoria che portò l'esercito ellenico
a distruggere la più ricca e più famosa città d'oriente: TROIA, chiamata ILIO.
Una guerra durata dieci anni e
condotta da un’ armata di valorosi
ed eroici uomini.
Il poema pone al centro una donna di una straordinaria bellezza la greca Elena, moglie di Menelao
re di Sparta, rapita per amore da
Paride, figlio di Priamo re di Troia.
Per lei si scatena una lunga guerra nella quale combattono guerrieri provenienti dai più lontani e diversi paesi.
Il merito di Omero è quello di aver
dato luce a due figure di eroi destinati a diventare gli emblemi del
mondo ellenico: colui che con il
suo valore portò gli Achei al limite
della vittoria - Achille, figlio di Peleo e Teti - e colui che dopo la
morte di Achille ne completò l'opera con metodi diversi - l’astuto
Odisseo (ULISSE) figlio di Laerte,
re di Itaca.
Ad Achille appartengono il primo e
l'ultimo atto del racconto epico:
l'episodio iniziale dell'ira, che ci
fornisce il profilo del personaggio, le sue qualità e ci informa
sul suo destino; e lo scontro
finale con il principale avversario e acerrimo nemico, Ettore.
Lo scontro suggella insieme
la sorte personale di entrambi
gli eroi.
Dopo la morte di Ettore, è fatale
che muoia anche Achille e perisca la città di Troia.
L'episodio più coinvolgente è
sicuramente la morte dell'amico
fraterno di Achille, il giovane
Patroclo che con le armi di Achille va in campo al posto suo
e muore. La morte di Patroclo
ucciso da Ettore spinge Achille
a ritornare in campo per vendicare l'amico.
Fra le parole dell'attore vi è un
crescendo di tensione che culmina con lo spettacolare duello
fra Ettore e Achille e si chiude
con la scena emotivamente tesa, patetica, della restituzione
del corpo di Ettore al padre Priamo per gli onori funebri che
verranno celebrati a Troia.
La vittoria di Achille su Ettore
segna la svolta decisiva per Achille e per Troia.
Intanto si innesta una storia diversa per iniziativa e per spirito,
la storia del cavallo di legno ideato da Odisseo per una conquista notturna e senza luce di glo-
ria. L'Iliade si ferma prima, nel
momento in cui il romanzo di
Achille giunge alla sua apoteosi,
nel momento in cui Priamo, il re
che impersona tutto l'Oriente, si
prostra ai piedi del giovane per
supplicarlo di restituire ai Troiani il cadavere di Ettore, al prezzo di un favoloso riscatto. Apoteosi di Achille e del suo valore
eccezionale.
Con l'uccisione di Ettore, il nome dell'eroe entrerà nel mito, la
sua fama sarà eterna, la sua
gloria immortale.
L'Iliade, oltre a narrare le gesta di Achille, rappresenta
anche il canto d'amore di due
eroi per una grande città.
L'originalità di questo spettacolo
sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo
assunto dall'attore.
Storie di eroi - Achille, Ettore,
Ulisse - che nell'impresa mettono alla prova il limite e la qualità
del loro singolare valore e intanto disegnano la variegata costellazione dei valori su cui si
fonda, nel bene e nel male, la
civiltà occidentale: amicizia, coraggio, lealtà.
Pietro Scivoletto
Salvatore Neri
I A ITIS
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