Giornalino di Istituto 2013 | Page 39

Iliade Giorno 15 aprile noi studenti del biennio abbiamo assistito alla rappresentazione teatrale "L'Iliade da Omero ad Omero” ideata e presentata dal direttore artistico Sebastiano Lomonaco. L'attore con le sue molteplici interpretazioni ci ha permesso di comprendere più a fondo il grande poema omerico, il più antico poema dell'occidente che narra l'assedio di una città e celebra una storica vittoria che portò l'esercito ellenico a distruggere la più ricca e più famosa città d'oriente: TROIA, chiamata ILIO. Una guerra durata dieci anni e condotta da un’ armata di valorosi ed eroici uomini. Il poema pone al centro una donna di una straordinaria bellezza la greca Elena, moglie di Menelao re di Sparta, rapita per amore da Paride, figlio di Priamo re di Troia. Per lei si scatena una lunga guerra nella quale combattono guerrieri provenienti dai più lontani e diversi paesi. Il merito di Omero è quello di aver dato luce a due figure di eroi destinati a diventare gli emblemi del mondo ellenico: colui che con il suo valore portò gli Achei al limite della vittoria - Achille, figlio di Peleo e Teti - e colui che dopo la morte di Achille ne completò l'opera con metodi diversi - l’astuto Odisseo (ULISSE) figlio di Laerte, re di Itaca. Ad Achille appartengono il primo e l'ultimo atto del racconto epico: l'episodio iniziale dell'ira, che ci fornisce il profilo del personaggio, le sue qualità e ci informa sul suo destino; e lo scontro finale con il principale avversario e acerrimo nemico, Ettore. Lo scontro suggella insieme la sorte personale di entrambi gli eroi. Dopo la morte di Ettore, è fatale che muoia anche Achille e perisca la città di Troia. L'episodio più coinvolgente è sicuramente la morte dell'amico fraterno di Achille, il giovane Patroclo che con le armi di Achille va in campo al posto suo e muore. La morte di Patroclo ucciso da Ettore spinge Achille a ritornare in campo per vendicare l'amico. Fra le parole dell'attore vi è un crescendo di tensione che culmina con lo spettacolare duello fra Ettore e Achille e si chiude con la scena emotivamente tesa, patetica, della restituzione del corpo di Ettore al padre Priamo per gli onori funebri che verranno celebrati a Troia. La vittoria di Achille su Ettore segna la svolta decisiva per Achille e per Troia. Intanto si innesta una storia diversa per iniziativa e per spirito, la storia del cavallo di legno ideato da Odisseo per una conquista notturna e senza luce di glo- ria. L'Iliade si ferma prima, nel momento in cui il romanzo di Achille giunge alla sua apoteosi, nel momento in cui Priamo, il re che impersona tutto l'Oriente, si prostra ai piedi del giovane per supplicarlo di restituire ai Troiani il cadavere di Ettore, al prezzo di un favoloso riscatto. Apoteosi di Achille e del suo valore eccezionale. Con l'uccisione di Ettore, il nome dell'eroe entrerà nel mito, la sua fama sarà eterna, la sua gloria immortale. L'Iliade, oltre a narrare le gesta di Achille, rappresenta anche il canto d'amore di due eroi per una grande città. L'originalità di questo spettacolo sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo assunto dall'attore. Storie di eroi - Achille, Ettore, Ulisse - che nell'impresa mettono alla prova il limite e la qualità del loro singolare valore e intanto disegnano la variegata costellazione dei valori su cui si fonda, nel bene e nel male, la civiltà occidentale: amicizia, coraggio, lealtà. Pietro Scivoletto Salvatore Neri I A ITIS PAGINA 39