Giornalino di Istituto 2013 | Page 37

La "voce" dell'emozione Ammirare un tramonto in riva al mare, cullati dal soave rumore delle onde. Indescrivibile. E anche romantico. Ma cosa significa "romantico"? Pazzia. Sì, pazzia. Romantico è chi è superiore alla massa, chi si alza sopra il livello del'uomo medio. Essere romantici significa aver un animo predisposto all'infinito, che non è cosa comune. Significa essere eroi. Anzi, super-uomini, che continuano a combattere titanicamente, senza mai arrendersi, esaltandosi tanto più quanto si sa che si è destinati a fallire. Essere romantici significa essere vittime, vittime di un sistema e di un tempo che non capisce, che pensa solo all'ora e al qui, senza alcun "forte sentire". Che cosa terribile non essere compresi... Ma paradossalmente è questo ciò che dà forza, quello che sprona a vivere il domani. E quindi l'amletica scelta: rinunciare ad essere se stessi ed uniformarsi alla massa o restare dei geni e vivere isolati? Il vero romantico sceglie di essere se stesso, l'uomo eccezionale, insofferente del mondo che non lo accoglie e che lo addita come "diverso". Uccidersi perché non c'è più nulla per cui vale la pena vivere. Che gesto sublime e ammirabile! Rifiutare il bene più alto, più alto perché oramai è solo uno schermo in cui si susseguono facce ed eventi senza alcun valore. Altro che razionale. "Senza cuore saremmo solo macchine!" declamava W. Shakespeare in "Romeo e Giulietta". Cos'è un uomo che non prova emozioni, che non ha alcuna ambizione se non quella di arricchirsi? E' solo un oggetto. Come può la ragione spiegare la brama per l'irrazionale, l'astratto, l'infinito? Semplicemente non può. Non si può descrivere matematicamente né la bellezza né l'amore. Il romantico è un artista. L'unico modo che ha di esprimersi appieno è l'arte. Riversando le proprie gioie, angosce, paure, frustrazioni su un pezzo di tela o in uno spartito. Estremamente arduo a farsi. Ma anche da capire. Solo un animo romantico si commuoverà ascoltando la pura poesia dei "Notturni" di F. Chopin. Il romantico non è figlio del suo tempo. E' come un lago nel deserto. Un lago di emozioni in un deserto di anime vuote. Gaetano Quattrocchi 4a C PAGINA 37