Giornalino di Istituto 2013 | Page 30

Due meravigliosi occhi di ghiaccio Era una notte buia , una notte diversa dalle altre, ed ero avvolto da una strana sensazione mai provata fino ad ora, un qualcosa di cosi strano e ambiguo che ti trasporterà all’interno della mia orribile vita . Ti chiederai cosa abbia di orribile la mia vita, sicuramente tutto o forse niente, eppure i miei pensieri girellano attorno a una forte angoscia di turbamenti ma anche ad una forte soddisfazione. Non so è tutto cosi incerto nella vita che alle volte il mio cervello sembra una babele, ma ti dirò di più non preoccuparti! Lo so che sei estremamente curioso e hai sempre voglia di sapere, di scoprire, di forbire perfettamente la tua cultura e i tuoi modi di vivere e di pensare. Non voglio convincerti di niente, voglio solo metterti davanti alla realtà , non mi considero un facondo ma solo una persona che ti vuole raccontare un evento, uno strano evento aggiungerei che mi cambiò la vita o forse … non la cambiò affatto. Circa una settimana fa mentre girovagavo per le vie di Londra osservavo il caos che mi circondava , ragazze che guardavano vestiti glamour nelle vetrine, un uomo che stava per implementare la sua attività , poi notai un vecchio bislengo che riusciva a camminare a stento, una cosa mi colpì di lui: gli occhi color ghiaccio. Erano due occhi che non avevo mai visto in vita mia, due occhi che facevano paura, una paura immensa e indescrivibile. In quel momento decisi di non fare lo gnorri e mi piccai del fatto che avrei dovuto seguirlo. Cosi feci, lo seguii, camminò per molti isolati e finalmente dopo quasi un ‘ora lo vidi fermarsi davanti ad un imponente portone nel quale entrò; io rimasi foraneo alla macabra casa e spinto dalla mia irrefrenabile curiosità decisi di spiarlo e di capire a chi appartenevano quegli orribili occhi che mi avevano fatto innamorare immensamente. Sbirciando per diverse ore capii che si trattava di un bibliomane che possedeva un astrolabio e probabilmente che si dedicava all’attività forense ma notai pure che spesso davanti al suo animale omeotermo assumeva comportamenti bislacchi. Questo mi importava ben poco: i suoi orribili occhi color ghiaccio bastavano per ucciderlo e allora decisi di farlo. Non ricordo bene come andò e non chiedermelo perché io non riesco a ricordare, so solo che mi addormentai e mi svegliai in una stanza , tappezzata di occhi, tutti color ghiaccio come quelli del vecchio…. non ricordo e non riesco a spiegarmi tante cose, ma una cosa la sapevo, sai? Erano gli occhi per cui avevo ucciso. Martina Scala III A Liceo Scientifico PAGINA 30