GIE Luglio/Agosto 2022 | Page 55

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI di tipo A e Norma CEI 64-8
La misura delle MASSE ESTRANEE
Laboratorio analisi : locale medico di GRUPPO 0 ?
UN IMPIANTO , DUE ATTIVITÀ ( COMMERCIALISTA E DENTISTA !)
Centro estetico : soggetto a OBBLIGO DI PROGETTO ?
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INTERRUTTORI DIFFERENZIALI di tipo A e Norma CEI 64-8

Un ambulatorio medico del gruppo 1 , realizzato negli anni 80 , ha l ’ obbligo degli interruttori differenziali di classe A . In quale anno è stata prevista l ’ indicazione normata , di tale installazione ?
Agli impianti realizzati negli anni 80 si applicava la Norma CEI 64-4 . Con l ’ entrata in vigore della quinta edizione della Norma CEI 64-8 entrava in vigore in data 1.09.2003 la Sezione 710 “ Locali ad uso medico ” che all ’ articolo 710.413.1.3 prescriveva : “ Nei locali ad uso medico di gruppo 1 e gruppo 2 , dove sono richiesti interruttori differenziali , devono essere scelti solo quelli di tipo A o di tipo B , in funzione del tipo della possibile corrente di guasto ”. Vi è da considerare che nella medesima norma alla premessa introduttiva veniva specificato : “ Gli impianti già realizzati , o in corso di realizzazione , secondo la CEI 64-4 sono ritenuti egualmente idonei agli effetti della sicurezza ”.

La misura delle MASSE ESTRANEE

Vorrei capire che metodo di misura è il più idoneo o che la normativa richiede . 1 . In un locale medico di gruppo 1 , inserito al 4 ° p di un condominio , devo controllare se la finestra in alluminio risulta una massa estranea ( inferiore ai 200 ohm ). 2 . All ’ esterno di una fabbrica con piazzale asfaltato devo controllare se un silos mi risulta una massa estranea ( inferiore ai 1000 ohm )
1 . Nei locali ad uso medico deve essere verificato il collegamento equipotenziale locale delle masse e delle masse estranee . Si deve pertanto verificare , nei locali di Gruppo 2 , che la resistenza dei conduttori di protezione ed equipotenziali non sia inferiore a 0,2 ohm . Si deve utilizzare il metodo volt-amperometrico con uno strumento con una tensione tra 4 e 24 V che eroghi , in continua o in alternata , una corrente di almeno 10 A . Per discriminare una massa estranea nei locali ad uso medico di Gruppo 2 deve essere utilizzato un misuratore di isolamento con tensione di prova 500 V c . c ., il valore di resistenza deve essere inferiore a 0,5 M . Nei locali di Gruppo 1 il valore di 200 può essere verificato anche con un misuratore di resistenza . 2 . In un ambiente ordinario può essere utilizzato un misuratore della resistenza di isolamento o un misuratore di resistenza in grado di discriminare il valore di 1 k .

Laboratorio analisi : locale medico di GRUPPO 0 ?

In merito alla classificazione dei locali ad uso medico , volevo chiedere come identificare i laboratori di analisi , ambiente di classe zero , con obbligo di progetto , oppure un ambiente ordinario ?
Il maggior rischio in ambito medico è riferito alla presenza del paziente . In un laboratorio analisi dove sono presenti macchinari ma non ci sono i pazienti , può essere considerato da questo punto di vista un ambiente ordinario . L ’ ultima parola spetta ovviamente al datore di lavoro .

UN IMPIANTO , DUE ATTIVITÀ ( COMMERCIALISTA E DENTISTA !)

Sono ad occuparmi di adeguare un impianto elettrico . La situazione è questa : il committente ha uno studio ( commercialista ) adibito ad uffici e vorrebbe trasformare una parte di questo in un ambulatorio odontoiatrico mantenendo una sola fornitura . Non essendo una nuova “ costruzione ” bensì un adeguamento il committente vorrebbe evitare di costruire un nuovo quadro per l ’ ambulatorio ma alimentare tutto dal quadro elettrico generale già esistente , inoltre tutti i punti luce , le prese elettriche e le prese dati già cablate vorrebbe mantenerle senza quindi sostituire i cavi già esistenti . Il progetto elettrico più recente risale al 1995 . Non so quindi come comportarmi e avrei bisogno di chiarire questo aspetto : è possibile alimentare tutto dal quadro generale ? è possibile riutilizzare tutti i cablaggi già esistenti per illuminazione forza motrice e dati ? inoltre tutti gli infissi delle stanze sono in alluminio ; è necessario metterle a terra e collegarle al nodo equipotenziale anche se sono fuori dall ’ area del paziente ?
Gli impianti delle due attività devono essere separati ai sensi della Delibera 21 dicembre 2017 894 / 2017 / R / eel ( clienti finali nascosti ). Si configurano nel caso prospettato due “ unità di consumo ”. Una volta chiarito questo aspetto , può essere riutilizzata parte dell ’ impianto esistente , se ancora idonea allo scopo (.. se l ’ impianto risulta essere stato installato nel 1995 sono passati quasi 30 anni – sigh !). I telai degli infissi vanno collegati al nodo equipotenziale del locale di gruppo 1 se possono interferire con la zona paziente e se risultano masse estranee . Il riferimento per la realizzazione degli impianti elettrici nei locali medici è la sezione 710 della Norma CEI 64-8 . Utile riferimento anche la Guida CEI 64-56 “ Edilizia ad uso residenziale e terziario – Guida per l ’ integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari , telefonici e di trasmissione dati negli edifici – Criteri particolari per locali medici ”.

Centro estetico : soggetto a OBBLIGO DI PROGETTO ?

Mi è stata proposta la realizzazione di impianto elettrico per un centro estetico . L ’ ing . scelto ha già fatto una prevalutazione dei luoghi con relative opere da effettuare , dichiarando sul progetto che il locale sarà adibito a centro estetico . Io ho subito detto in fase di colloquio che c ’ è la necessità del progetto elettrico da parte del professionista , anche se il proprietario dichiara che non utilizzerà apparecchiature elettriche ( in questo caso è un gruppo 0 ). L ’ ing . risponde che non essendo previste apparecchiature elettromedicali non è considerato un locale medico , quindi non c ’ è obbligo del “ progettone ”. Chi ha ragione ?
L ’ attività di centro estetico , quando non ricompresa nella declaratoria di cui all ’ art . 5 comma 2 lettera c ) del decreto 37 / 08 , sconta la classificazione di equiparazione a locale ad uso medico indicata dalla Sezione 710 della Norma CEI 64-8 / 7 ( V2 2015 ) all ’ art . 710.2.1 come locale di gruppo 0 , e quindi rientra nella declaratoria all ’ art . 5 comma 2 lettera d ) del decreto 37 / 0 come locale adibito ad uso medico con obbligo di progettazione degli impianti a cura di professionista iscritto all ’ albo .
GIE 5 luglio-agosto - 2022